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Rifatta da un anno, la strada già cede

Il vistoso cedimento della strada all’altezza del muro che è stato costruito appena un anno fa.   VE.MO.
Tutta la provinciale è costellata di fenditure e cedimenti.   VE.MO.
Il vistoso cedimento della strada all’altezza del muro che è stato costruito appena un anno fa. VE.MO. Tutta la provinciale è costellata di fenditure e cedimenti. VE.MO.
Il vistoso cedimento della strada all’altezza del muro che è stato costruito appena un anno fa.   VE.MO.
Tutta la provinciale è costellata di fenditure e cedimenti.   VE.MO.
Il vistoso cedimento della strada all’altezza del muro che è stato costruito appena un anno fa. VE.MO. Tutta la provinciale è costellata di fenditure e cedimenti. VE.MO.

Un buco e il pericoloso cedimento della strada. A solo un anno di distanza dalla fine dei lavori costati 70 mila euro, torna a preoccupare il tornante 4 della provinciale 45. La strada dello Zovo è costellata di buche, avvallamenti, cedimenti della carreggiata verso valle. E non in uno specifico tratto, ma dall’inizio di via Sandri e Menti fino al passo che ogni giorno viene attraversato da tanti residenti della città per scollinare verso la val Leogra. E non solo automobilisti o amanti delle due ruote, a pedali o meno. Anche dalle corriere di linea della Svt con il loro carico di pendolari. E a tornare di nuovo a segnalare la pericolosità di quei 5 chilometri in territorio valdagnese è il capogruppo della Lega, Marco Randon: «Non è ammissibile che dopo solo un anno dalla chiusura del cantiere la situazione sia quella attuale. Bisogna indagare di chi è la responsabilità. Ci sarà stato un direttore dei lavori che ha seguito l’intervento e verificato alla fine che l’opera fosse stata realizzata con tutti i crismi? Questo vuol dire buttare i soldi dei cittadini. Adesso, inoltre, inizia il vero periodo delle piogge e la situazione potrebbe diventare veramente critica non solo in quel punto». Partendo dal centro della frazione di Novale e percorrendo l’arteria di competenza di Vi.abilità saltano all’occhio le fenditure sul manto stradale, i piccoli smottamenti che dal bosco minacciano la carreggiata ad ogni precipitazione e le buche che diventano insidie per i tanti amanti delle due ruote che la percorrono soprattutto nel fine settimana. «Mi auguro che l’intervento dei tecnici e di conseguenza l’apertura del cantiere per sistemare il tratto del tornante siano immediati -ha aggiunto Randon-. Ma mi auguro anche che venga messa mano a tutta la strada prima che succeda qualcosa di grave. Se si accertasse che il lavoro non è stato fatto a regola d’arte non deve esserci alcun esborso per i cittadini». L’area è stata transennata e sono stati posizionati i cartelli per indicare il pericolo. Ad illustrare la situazione è stato Fabio Zeni, direttore generale di Vi.abilità, la controllata della Provincia che si occupa della manutenzione stradale: «Si è verificato un cedimento sulla pavimentazione che può essere dovuto semplicemente ad un assestamento del terreno. Per ora abbiamo delimitato l’area e, a breve, dovremo aprire per controllare la situazione. Da un primo sopralluogo il muro di contenimento è in buone condizioni». L’intervento di messa in sicurezza di un anno fa aveva riguardato anche il tornante sottostante. In entrambi erano stati realizzati muri prefabbricati in cemento armato rinforzati con chiodi ancorati alla roccia con barre in acciaio zincato. «Dovremo capire se il problema è localizzato o se, invece, la questione riguarda l’intero intervento che è stato realizzato -ha spiegato Zeni-. A volte può capitare durante la fase di assestamento un crollo parziale». E per il momento le opere in programma si fermano qui. «Attualmente non sono previsti finanziamenti per la strada dello Zovo -ha concluso il direttore generale-. Siamo al corrente delle criticità presenti e ne terremo conto per gli stanziamenti futuri, nel quadro generale dei collegamenti provinciali e considerando le priorità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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