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Pochi parti, punto nascite verso la chiusura

La manifestazione del 25 giugno 2016 per salvare il punto nascite
La manifestazione del 25 giugno 2016 per salvare il punto nascite
La manifestazione del 25 giugno 2016 per salvare il punto nascite
La manifestazione del 25 giugno 2016 per salvare il punto nascite

Roma boccia il punto nascite del San Lorenzo, una doccia gelida. Ha preso tutti alla sprovvista la notizia pubblicata dal Corriere del Veneto, che vedrebbe una relazione del direttore generale della programmazione del ministero della Salute, Andrea Urbani, inserire tra i reparti di maternità veneti da chiudere quello di Valdagno, oltre a Trecenta, Piove di Sacco e Adria. Fin dal mattino ieri si è respirata una cautela generale nel rilasciare dichiarazioni, dovuta alla necessità di avere più informazioni possibili: dal direttore generale dell’Ulss 8 Berica Giovanni Pavesi, che solo una ventina di giorni fa aveva annunciato il potenziamento del reparto, fino al sindaco Giancarlo Acerbi che nel 2016 era stato alla testa del corteo cittadino di 10 mila persone per salvare il punto nascite e che aveva visto Recoaro, Cornedo, Brogliano e Castelgomberto marciare compatti. Ora, alla luce dell’atto del ministero, sembra che quella spada di Damocle non sia mai stata riposta. La disposizione, arrivata da Roma a Venezia il 2 luglio, decreterebbe che per il “San Lorenzo” non sussisterebbe il requisito del “disagio orografico” che giustifica il suo mantenimento pur non raggiungendo i 500 parti all’anno. Di più. Il territorio sarebbe comunque servito attraverso i punti nascita di Vicenza, Santorso e Arzignano. E se la Regione per il momento non rilascia alcun commento né tecnico, né politico, anche la direzione sanitaria dell’Ulss 8 non si sbottona attendendo di avere in mano la documentazione ufficiale e completa. Stessa cautela anche per il presidente di “Progetto salute Valle Agno”, Giovanni Perazzolo: «Faremo tutti gli approfondimenti insieme alle istituzioni per capire il valore di questa relazione tecnica conclusiva dell’iter del decreto per il riordino dei punti nascita. Saremo al fianco della Regione che finora ci ha supportato e per la quale la questione sembrava chiusa». Da Venezia intervengono il capogruppo del Pd in Consiglio, Stefano Fracasso, e del consigliere Claudio Sinigaglia: «La scelta di mantenere il punto nascite a Valdagno è stata motivo di discussione tra i sindaci e di mobilitazione dei cittadini. Una volta assicurato che poteva continuare a operare non si possono tenere i pareri nel cassetto, pensando di potersene lavare le mani. Il governatore Luca Zaia rispetti gli impegni presi e approvi una delibera da inviare in commissione sanità». Solo lo scorso 25 giugno, a due anni dal corteo per il punto nascite, “Progetto salute” aveva organizzato una serata sulla sanità, durante la quale il dg Pavesi aveva annunciato una sala operatoria per le emergenze ostetriche e una sala travaglio con doccia o vasca, comunicando anche la continua crescita del parto in analgesia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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