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Pasti all’ospedale Dopo il cambio lavoratori a rischio

L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno.   ARCHIVIO
L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno. ARCHIVIO
L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno.   ARCHIVIO
L’ingresso dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno. ARCHIVIO

All’ospedale “San Lorenzo” una decina di lavoratori in bilico. I sindacati sono al lavoro per trovare una soluzione per quei dipendenti della cooperativa bolognese “Manutencoop” che hanno perso il posto dopo l’affidamento dei servizi di mensa alla vicentina “Serenissima Ristorazione”. La vicenda parte da lontano, o meglio, dai palazzi della Regione dove tramite l’“Azienda zero” era stata indetta una gara d’appalto “per i fabbisogni di Aziende sanitarie del Veneto, per la durata di 5 anni, rinnovabile per ulteriori 2 anni” che è stata vinta dall’azienda vicentina. Nel frattempo nel distretto est dell’Ulss 8 “Berica”, ex Ulss 6 Vicenza, da febbraio era già in corso il contratto con Serenissima. Al “San Lorenzo”, nel distretto ovest invece, esisteva una mensa interna con personale dell’Ulss che si avvaleva della ditta “Manutencoop” per attività di supporto alla cucina e lavaggio stoviglie. Ma con delibera di aprile, da maggio è stato esternalizzato il servizio con affidamento, prima temporaneo poi definitivo, a “Serenissima ristorazione”. Di conseguenza la ditta bolognese ha perso l’appalto, pur mantenendo quello per le pulizie. «Come prevede la legge abbiamo licenziato i dipendenti e provveduto a inviare la lista alla società subentrante rendendoci disponibili a seguirli nei colloqui». Questo il commento dalla sede della Manutencoop. Risultato? Della decina di lavoratori in “esubero”, solo 3 hanno accettato il trasferimento all’ospedale di Santorso dove ora si concentra il servizio. Ad occuparsi della vicenda sono i segretari generali di Vicenza Alessio Odoni, della Filcams Cgil e Giovanni Battista Comiati della Fisascat Cisl. «Sono state proposte assunzioni non solo trasferendo i lavoratori a Santorso, ma riducendo anche l’orario di lavoro -ha spiegato Odoni-. Addirittura da 30 ore settimanali si passa a 15. Ora siamo in attesa di incontrare le parti alla direzione territoriale del lavoro per dare risposte a questi lavoratori». Si smantella, quindi, la cucina del “San Lorenzo” e si cambiano radicalmente anche le condizioni contrattuali. «La ditta “Serenissima” ha mostrato delle aperture, ma attendiamo la convocazione del tavolo -ha aggiunto Comiati-. Per quanto riguarda la riduzione dell’orario, oltre sicuramente all’aspetto prettamente retributivo,a preoccuparci è anche quello previdenziale». Poi ci sono i numeri che non tornano esattamente. Mentre la Cgil parla di 10 lavoratori coinvolti, come da comunicazione scritta della stessa azienda, di cui 3 hanno accettato una nuova assunzione, “Manutencoop” ne conta 8 con due riassunti da “Serenissima”. E se quest’ultima contattata non commenta, dall’Ulss 8 Berica fanno sapere che: «Si comprendono i motivi di preoccupazione dei lavoratori e, nell’affrontare questo cambiamento di gestione del servizio, l’Ulss ha garantito l’occupazione di tutti gli addetti alla mensa che risultavano propri dipendenti, riassegnandoli ad altre mansioni. Per il personale non dipendente, pur non avendo alcun potere decisionale, ci si auspica comunque che possa essere trovata un’intesa con l’azienda subentrante, pur nel rispetto della piena autonomia di quest’ultima». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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