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Valdagno

«Faccia spaccata
perché volevo
fare da paciere»

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Sul volto di Sergio Savegnago i segni della colluttazione. G.Z.
Sul volto di Sergio Savegnago i segni della colluttazione. G.Z.
Sul volto di Sergio Savegnago i segni della colluttazione. G.Z.
Sul volto di Sergio Savegnago i segni della colluttazione. G.Z.

VALDAGNO. «Ho solo cercato di far da paciere e invece mi ritrovo con la faccia rovinata. Sono quello che è uscito più malconcio da quanto accaduto al Bar Roma». A parlare è Sergio Savegnago, che interviene per raccontare la sua versione sulle scene da far west accadute intorno alla mezzanotte tra venerdì 28 e sabato 29 dicembre in piazza Roma. «La versione fornita da Marco Nicotra, il titolare del bar, è distorta. Sembra quasi che l’assalitore sia io, invece sono la vittima», racconta l’uomo. Nel parapiglia erano volati sgabelli e coltellate. I carabinieri della Compagnia di Valdagno avevano denunciato l’autore di una presunta coltellata, Andrea Vanantwerten, 29 anni, origini olandesi, ospite della madre per le festività natalizie, che aveva raggiunto al costato di Sebastian, un albanese amico della famiglia Nicotra corso in aiuto, ricoverato in ospedale e poi dimesso il giorno dopo con una prognosi di 10 giorni. Savegnago sostiene di essere intervenuto per sedare gli animi e di essere stato colpito dal gestore del bar, ex pugile. «Le telecamere testimoniano ciò che dico -sono le sue parole - ora sto valutando se denunciare Nicotra». 

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