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Due ordigni bellici in dono al parroco Frazione evacuata

L’intervento del Genio guastatori di Legnago a Castelvecchio per la bonifica bellica.  FOTOSERVIZIO  CRISTINANella frazione, oltre all’esercito, anche i carabinieri e la Croce rossa
L’intervento del Genio guastatori di Legnago a Castelvecchio per la bonifica bellica. FOTOSERVIZIO CRISTINANella frazione, oltre all’esercito, anche i carabinieri e la Croce rossa
L’intervento del Genio guastatori di Legnago a Castelvecchio per la bonifica bellica.  FOTOSERVIZIO  CRISTINANella frazione, oltre all’esercito, anche i carabinieri e la Croce rossa
L’intervento del Genio guastatori di Legnago a Castelvecchio per la bonifica bellica. FOTOSERVIZIO CRISTINANella frazione, oltre all’esercito, anche i carabinieri e la Croce rossa

Un regalo che poteva risultare fatale. Don Adriano Campiello, parroco di Castelvecchio e noto appassionato di reperti della Prima e della Seconda guerra mondiale con i quali realizza delle opere d’arte, si è visto recapitare da un cercatore due ordigni inesplosi e ancora carichi: potenzialmente pericolosissimi. Ieri in poco meno di un’ora gli ordigni sono stati recuperati all’esterno dell’oratorio della frazione di Valdagno. Impegnato sul campo i militari dell’Ottavo reggimento Genio guastatori della Brigata pacaradutisti Folgore di Legnago. Sono stati messi in sicurezza due proiettili di artiglieria calibro 149 millimetri, inesplosi, risalenti al secondo conflitto mondiale che dovevano essere rimossi. Un’operazione lampo che ha visto la partecipazione dei carabinieri della compagnia di Valdagno del maggiore Mauro Maronese, gli agenti del consorzio di polizia locale “Valle Agno” e la Croce Rossa. Le operazioni di messa in sicurezza sono iniziate alle 11.30 e si sono concluse alle 12.20. Successivamente i proiettili sono stati scortati fino a una cava dove sono stati fatti brillare. Per tutta la mattinata la zona della chiesa di Castelvecchio è stata off limits compreso il cimitero e un paio di case private i cui proprietari non erano presenti durante le operazioni. Per il resto gli edifici coinvolti erano la chiesa, la canonica e l’oratorio. Il sindaco Giancarlo Acerbi aveva emanato infatti un’ordinanza che prevedeva, a partire dalle 11 fino al termine delle operazioni, che tutte le persone residenti, dimoranti, od operanti nelle vicinanze all’area in cui si trovano gli ordigni esplosivi dovevano allontanarsi, trasferendosi fuori dalla zona di potenziale pericolo opportunamente delimitata. È stato anche vietato lasciare veicoli in sosta nel tratto di strada comunale che da piazza Vittorio Bicego conduce al cimitero della frazione, nell’area destinata alla sosta camper e nell’adiacente area destinata a parco giochi. I residenti dovevano infine chiudere i rubinetti del gas-metano/gpl dei singoli apparecchi domestici e lasciare le imposte delle abitazioni accostate. Il parroco don Adriano Campiello, raccontano al bar della frazione, ha preferito passare la giornata a Chiampo. «I due proiettili - spiega il maggiore Maronese- erano stati portati al sacerdote, noto appassionato di reperti bellici, da un cercatore. Il parroco si era accorto che erano carichi e, nei giorni scorsi, aveva avvisato la stazione dei carabinieri di Valdagno. I militari avevano messo in sicurezza gli ordigni in attesa dell’intervento del Genio». Maronese mette l’accento sulla pericolosità dei proiettili: «Uno era carico mentre l’altro solo in parte. Può bastare poco per innescarli perché molto vecchi: anche un semplice urto». Terminate le operazioni di recupero il corteo con vigili urbani, carabinieri e artificieri ha percorso a passo d’uomo i tornanti che da Castelvecchio portano a Valdagno per arrivare alla cava al confine con Cornedo dove i proiettili sono stati fatti brillare. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Cristina

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