VALDAGNO/VAUMARCUS (Svizzera). Dalla cattedra ad un orologio da 680 mila dollari. Artefice dei 18 pezzi che pochi al mondo potranno mettere al polso è il valdagnese Luca Emilio Soprana, 44 anni, residente a Vaumarcus nel cantone di Neuchâtel in Svizzera. Ed è proprio nella terra elvetica che, da 15 anni, Soprana si misura con i maestri orologiai più famosi al mondo. Dopo la laurea in economia e commercio conseguita a Bologna, seguendo la passione nata nel negozio prima di nonno Alberto e poi di papà Maurizio, nel 2002 decide di frequentare la scuola di orologeria a Neuchâtel ottenendo una borsa di studio e per un anno salendo anche in cattedra come assistente formatore alla Patek Philippe. Quella che doveva essere una parentesi all’estero per specializzarsi e tornare a Valdagno si è trasformata invece nel suo futuro oltralpe.
È nel 2005 che Soprana decide di accettare la sfida più importante della sua carriera, ovvero fondare assieme a un socio francese l’Ateliers7h38, una sorta di “ospedale” per orologi antichi, prodotti tra il 1600 e il 1950 ma anche un laboratorio di design e meccanica di precisione da cui oggi è uscito l’“Astronomia maestro” per il brand svizzero “Jacob & Co”. Si tratta di una tecnologia complicatissima che unisce un tourbillon orbitale a triplo asse con un ripetitore minuto carillon. «Siamo alla terza edizione nata nel 2013 con il modello base, seguito da “Astronomia sky” nel 2016 e arrivata oggi al modello a ripetizione minuti a carillon -ha spiegato Soprana-. Il meccanismo è un tourbillon a tre assi che ruotano intorno al cerchio per compensare un immancabile errore di marcia nel bilanciere. Per la prima edizione sono stati venduti 36 pezzi a 540 mila dollari». Veri e propri gioielli che trovano un mercato di nicchia, apprezzati sia per la meccanica del triplo asse, che è stata ideata per la prima volta da Soprana, che per i materiali ricercatissimi.
Ma chi sono questi fortunati che si possono permettere dei veri e propri gioielli da polso, che costano come un’abitazione di prestigio? «Intenditori con grandi disponibilità in Asia, ad Hong Kong, nella Cina interna, a Taiwan, in Malesia, Stati Uniti e Messico» ha aggiunto Soprana. «La nuova collezione, di cui abbiamo consegnato già tre pezzi, usa l’ottone, una speciale lega di nichel e l’acciaio con rubini e un diamante “taglio Jacob” a 288 facce». Una cassa in oro rosa con finestrelle in zaffiro sul cinturino che permettono di vedere il movimento e il meccanismo interno completano questi pezzi unici. Non solo. Azionando una piccola leva si attiva una sequenza di suoni che contraddistinguono lo scandire delle ore, dei minuti e dei quarti. Anche questa brevettata.
Insomma a mettere insieme tutto questo è stato lo staff di Luca Soprana che ad ogni buon conto, pur dividendosi tra il Salone dell’orologeria di Basilea e quello di Ginevra non dimentica il suo paese natale: «Una volta al mese torno a Valdagno - conclude il maestro orologiaio -. In Svizzera c’è più dinamismo aziendale e senso di sicurezza. Ma se penso all’Italia mi mancano il buon cibo, lo stile di vita e la rete di aiuti per le famiglie». Soprana sorride e confida che sono proprio i suoi figli Emilio, Carlo e Filippo a sostenerlo in questa avventura «quando vengono in laboratorio a trovarmi soprattutto quando lavoro nei fine settimana».