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Cinque anni di lavori, riapre la villa

La nuova illuminazione sulla facciata di villa Trissino, restituita alla collettività. FOTOSERVIZIO CARIOLATOIl momento solenne del taglio del nastro, seguito dal concerto
La nuova illuminazione sulla facciata di villa Trissino, restituita alla collettività. FOTOSERVIZIO CARIOLATOIl momento solenne del taglio del nastro, seguito dal concerto
La nuova illuminazione sulla facciata di villa Trissino, restituita alla collettività. FOTOSERVIZIO CARIOLATOIl momento solenne del taglio del nastro, seguito dal concerto
La nuova illuminazione sulla facciata di villa Trissino, restituita alla collettività. FOTOSERVIZIO CARIOLATOIl momento solenne del taglio del nastro, seguito dal concerto

È tornata a vivere, ritrovando il suo antico splendore, villa Trissino, la sede prestigiosa della biblioteca civica e centro culturale di Cornedo. Domenica pomeriggio una festosa cerimonia ha accompagnato il taglio del nastro nel salone nobile di quella che è stata la dimora di campagna rinascimentale di Giangiorgio Trissino, in una cornice di gente applaudente e alla presenza delle autorità comunali, provinciali e di rappresentanti delle istituzioni pubbliche della valle dell’Agno. «La ristrutturazione di villa Trissino – ha ricordato l’assessore ai lavori pubblici, Francesco Lanaro - rappresenta un intervento prestigioso per il paese, spazio di incontri e cornice suggestiva per gli eventi di interesse pubblico». La villa era chiusa da cinque anni, dopo che i risultati dell’indagine sullo stato di conservazione delle travi di legno del soffitto del primo piano avevano evidenziato lo stato avanzato di deterioramento dovuto all’azione prolungata dei tarli di oltre il 50 per cento. La biblioteca civica è stata così temporaneamente spostata nella ex-scuola elementare di San Lazzaro e le manifestazioni culturali si sono diradate, per cause di forza maggiore, mentre le poche sopravvissute sono state ospitate spesso negli spazi parrocchiali. Nel frattempo le ricerche d’archivio dell’ing. Carmelo Crupi, capoufficio tecnico comunale e responsabile unico del procedimento, hanno accertato che i solai non erano antecedenti agli anni 50 del secolo scorso, per cui la Sopritendenza per i beni culturali di Verona ha approvato la demolizione e la sostituzione non solo di tutti i pavimenti, ma anche di tutte le strutture lignee. I lavori, iniziati nel luglio 2016, si sono conclusi in novembre. Il costo dell’intervento era di 190 mila euro, finanziati in parte dalla Fondazione Cariverona (90 mila euro) e in parte dall’Istituto regionale Ville Venete (28.540 euro). Il piano nobile è tornato al suo splendore originale con il pavimento alla veneziana, di colore leggermente più chiaro per dare luce al salone. Con l’occasione il piano sottotetto della villa è stato riconvertito in sala studio, accessibile al pubblico. L’intervento ha comportato una spesa di 71 mila euro. I lavori sono terminati nel febbraio di quest’anno. Villa Trissino è stata dotata di illuminazione a led sulla facciata principale, di una nuova rete dati e Wi-Fi, di un nuovo impianto di videosorveglianza e un nuovo impianto di riscaldamento con ventilconvettori. Al piano terra sono state realizzate due nuove postazioni per l’utilizzo del computer e della connessione ad internet. «Si tratta di un primo passo verso la creazione di un nuovo centro storico – ha aggiunto il sindaco Martino Montagna -, che prevede l’illuminazione dei palazzi e monumenti e la riqualificazione della piazza senza barriere architettoniche». «La chiusura ha mortificato la vita culturale del paese – ha ammesso l’assessore alla cultura Luca Cabianca -, ma villa Trissino, splendidamente restaurata, riprenderà a ospitare le manifestazioni e gli eventi culturali». E il concerto del soprano Ilaria Gusella e del tenore Alessandro Lora, accompagnati al pianoforte da Massimo Donadello, è stato solo l’inizio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Aristide Cariolato

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