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Agno Trail sorvegliata per evitare boicottaggi

Atleti in ricognizione lungo i sentieri della Agno Trail.   K.Z.
Atleti in ricognizione lungo i sentieri della Agno Trail. K.Z.
Atleti in ricognizione lungo i sentieri della Agno Trail.   K.Z.
Atleti in ricognizione lungo i sentieri della Agno Trail. K.Z.

Un servizio di sorveglianza con gli occhi puntati a terra e una segnaletica tutta nuova ed a prova di incomprensione. La nuova edizione di “Agno trail”, in programma domenica, deve per forza guardare anche alla sicurezza. Perché la corsa in montagna che quest'anno punta a totalizzare 400 iscritti, deve fare i conti con quanto accaduto nell'edizione 2017. I FATTI Già, perché la manifestazione che dovrebbe essere esclusivamente una festa dello sport, l'anno scorso ha avuto strascichi che con l'attività fisica e l'agonismo hanno poco a che fare: le lepri (gli atleti che aprono la corsa e cadenzano il ritmo) avevano trovato assi di legno tempestate di chiodi disseminate lungo il tracciato. Ad un primo atleta, uno dei chiodi si era conficcato nella suola passando da parte a parte la scarpa. Solo per un caso la trappola non aveva trafitto il piede. Un secondo partecipante, invece, era stato ferito di striscio a un alluce. Graffio doloroso che, comunque, non gli aveva impedito di concludere la performance. Gli apripista avevano lanciato la segnalazione ed erano scattate le ricerche che avevano portato all'immediata rimozione delle strane e pericolose trappole. Il fatto che il percorso della gara fosse disegnato tra campi e boschi aveva lasciato il dubbio che ci potessero essere altri manufatti chiodati lungo i sentieri. Gli organizzatori avevano sporto denuncia contro ignoti alla stazione dei carabinieri di Valdagno immediatamente dopo la chiusura della competizione. LE CONTROMISURE Nonostante l'impegno dei militari dell'Arma, che avevano eseguito anche delle perlustrazioni sul campo e accurate indagini, a distanza di un anno, non è stato possibile risalire ai responsabili ma gli organizzatori, che ancora stentano a credere a quanto accaduto 12 mesi fa, hanno elaborato una loro teoria: «Quest'anno abbiamo deciso di rinnovare completamente la segnaletica, perché ci è venuto un sospetto – spiega Diego Lora, che fa parte del gruppo organizzatore “Facerunners” -. Noi ci dedichiamo al trail, la corsa in montagna, e non vorremmo che chi ha disseminato i chiodi ce l'avesse invece con le motociclette da trial ed abbia fatto confusione con le parole Per questo, specificheremo nei cartelli che si tratta di una gara di cosa a piedi. A distanza di tempo, è l'unica cosa che ci è venuta in mente perché». Un'incomprensione lessicale, quindi? Può essere ma non c'è da abbassare la guardia. «Anche quest'anno, grazie alla ricognizione delle nostre lepri e alla sorveglianza dei responsabili del percorso cercheremo di prevenire possibili guai». LA GARA Facerunners ha organizzato due percorsi dedicati a un'ampia platea di atleti. Ce n’è uno da 36 chilometri denominato “Sentinello” con salite che creeranno un dislivello da 2.100 metri e la via “Ranch” da 20 chilometri per 1.000 metri di dislivello. Entrambi i percorsi, con partenza da viale Duca d'Aosta nell'area del parco La Favorita, si snodano a cavallo tra le valli dell'Agno e del Leogra. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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