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BRESSANVIDO

Ubriaco
picchia il barista
e devasta le slot

L’arrestato ha scagliato una sedia contro le slot machine. FRISON
L’arrestato ha scagliato una sedia contro le slot machine. FRISON
L’arrestato ha scagliato una sedia contro le slot machine. FRISON
L’arrestato ha scagliato una sedia contro le slot machine. FRISON

BRESSANVIDO. Ha messo in subbuglio il centro di Poianella, prima prendendo a sediate una slot machine del bar Corona, poi rifilando una testata al titolare e infine reagendo con violenza ai carabinieri che tentavano di bloccarlo mentre si dava alla fuga lungo via Fornace. Alla fine, El Marabti Isam, marocchino di 36 anni residente a San Pietro in Gu è stato arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma di Thiene, in attesa del giudizio per direttissima. Il tutto è accaduto nel pomeriggio di lunedì, attorno alle 17, nel locale Hostaria Bar Corona in gestione da tre anni alla famiglia di Weifeng Zhu, cinese.

El Marabti, operaio regolare in Italia, noto alle cronache per reati contro il patrimonio, aveva bevuto un paio di aperitivi, quando si è messo improvvisamente ad urlare nella saletta del bar riservata alle slot machine. Accorsi a controllare, il titolare e la moglie Yongli Zhang, hanno trovato il marocchino che prendeva a sediate due macchinette per il gioco d’azzardo, frantumando il vetro dello schermo. Assistendo alla scena, la figlia di 14 anni della coppia di proprietari, ha contattato i carabinieri. Nel frattempo i titolari hanno tentato di tenere fermo El Marabti, che ha reagito colpendo il marito con una testata e riuscendo a precipitarsi fuori dal locale per darsi alla fuga. Il marocchino ha inforcato la bicicletta e imboccato via Fornace, ma a quel punto sono arrivati i militari della stazione di Sandrigo, già in zona in quanto impegnati in un servizio contro i furti. I carabinieri hanno subito bloccato il fuggiasco, trovandolo in una evidente condizione di alterazione psicofisica dovuta all’eccessivo consumo di alcool. Questi, però, ha reagito violentemente per scappare. A fatica i militari sono riusciti a bloccarlo.

«Non era la prima volta che veniva al bar, ma non si tratta di un cliente abituale, lo vediamo solamente tre o quattro volte al mese – racconta la titolare dell’esercizio -. I danni alle macchinette sono stati subito riparati. Non sembrava che avesse bevuto così tanto, anche se faveva discorsi sconclusionati. Voleva pagare un caffè con una banconota da cento euro, dicendo di voler comprare il locale. Poi ha cominciato ad urlare. Abbiamo chiamato il 112».

Ieri mattina, davanti al giudice Garbo, l’imputato (avv. Vanacore) ha patteggiato 10 mesi di reclusione per violenza, resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale e per danneggiamento. È tornato libero.

Andrea Frison

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