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Scontro sull’ex distilleria Ora si va verso l’esproprio

Pugno di ferro dell'Amministrazione sul parcheggio nell'area ex distillerie Fabris che aveva 40 posti, come conferma il sindaco Casarotto. In Consiglio approvata una variante parziale al piano urbanistico generale in previsione di un vincolo espropriativo finalizzato a realizzare l'opera pubblica. «Dal 2006 il piano urbanistico attuativo prevedeva il parcheggio, recepito poi dal piano degli interventi. Tra fine 2016 e inizio 2017 la vecchia proprietà ha venduto l'area e il nuovo proprietario ha cambiato idea richiedendo la chiusura del posteggio», ha spiegato il sindaco Giovanni Casarotto. «Dai primi contatti per intavolare una trattativa abbiamo capito che non c'era possibilità di grandi manovre. Abbiamo fatto presente l'importanza del parcheggio pubblico a servizio del centro e di villa Fabris, ma l'accordo proposto dalla proprietà non era in linea con le nostre esigenze». Negli scorsi mesi la trattativa si è interrotta e il Comune ha dato il via alla procedure per entrare in possesso dell'area tramite l'esproprio. «Avevamo chiesto alla proprietà - ha aggiunto il sindaco - di avere un parcheggio idoneo ed eravamo disponibili a scendere fino a poco più di 30 posti. In realtà, la loro controproposta, di 27 posti auto, era tale solo sulla carta perché in 517 metri quadrati è impossibile realizzare 27 stalli pienamente usufruibili, ma solo una ventina. Un posto d'angolo sarebbe stato inutilizzabile e alcuni posti erano a filo di via Trieste e a essa ortogonali. Non c’era un posto per disabili, che richiede maggiore spazio di quelli ordinari e nemmeno l'area per i cassonetti. Il parcheggio non sarebbe stato “gratis” perché il suo costo di realizzazione sarebbe andato a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Abbiamo l’obbligo di verificare la compatibilità dell’interesse privato con quello pubblico. Un'amministrazione pubblica deve avere la schiena dritta e non piegarsi ai poteri forti. Resto a disposizione in caso di un’apertura al dialogo nell’interesse di Thiene». «La proprietà - ha affermato il consigliere di minoranza Christian Azzolin - ha offerto un parcheggio, con una differenza di posti auto marginale. Avete valutato costi, tempistiche e ricorsi comportati dall'esproprio? L'area è residenziale e non commerciale e gli oneri non sono così elevati. Il danno lo sta facendo lei, sindaco, alla cittadinanza». Casarotto ha risposto dichiarando che il consigliere di minoranza accetterebbe «quello che gli impongono i potenti», parole che hanno spinto Azzolin ad abbandonare l'aula consiliare. In votazione hanno espresso parere contrario Abramo Tognato del M5S, Andrea Busin e Simone Furia della Lega nord, mentre Giovanni Domenico Simonato della maggioranza si è astenuto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Billo

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