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Lite madre-nonna Grave un bimbo ferito alla testa

Il bimbo è stato soccorso con un’ambulanza del Suem 118.  ARCHIVIODopo un primo ricovero all’ospedale di Santorso è stato disposto il trasferimento al San Bortolo di Vicenza
Il bimbo è stato soccorso con un’ambulanza del Suem 118. ARCHIVIODopo un primo ricovero all’ospedale di Santorso è stato disposto il trasferimento al San Bortolo di Vicenza
Il bimbo è stato soccorso con un’ambulanza del Suem 118.  ARCHIVIODopo un primo ricovero all’ospedale di Santorso è stato disposto il trasferimento al San Bortolo di Vicenza
Il bimbo è stato soccorso con un’ambulanza del Suem 118. ARCHIVIODopo un primo ricovero all’ospedale di Santorso è stato disposto il trasferimento al San Bortolo di Vicenza

Un ematoma alla testa, compatibile con una caduta accidentale ma anche, ed è su questo che si concentrano i terribili sospetti dei carabinieri di Thiene, con gravi botte e percosse. La piccola vittima di quello che per ora viene catalogato clinicamente solo come un trauma di natura non precisata è un bimbo di 6 anni residente nel Thienese e da sabato ricoverato nel reparto di pediatria del San Bortolo di Vicenza. All'ospedale è arrivato dopo essere stato inizialmente trasportato al nosocomio di Santorso, in seguito all'intervento di un'ambulanza che sarebbe stata allertata, come gli uomini dell'Arma, dai vicini di casa. Sarebbero stati loro, infatti, ad aver riferito al 112 di urla e toni pericolosamente alti provenire, nella mattina di sabato, dalla casa della famiglia. Una discussione accesa, per motivi ancora poco chiari, che potrebbe aver coinvolto, oltre alla mamma e alla nonna del piccolo, anche il bimbo. Secondo le persone che risiedono nelle immediate vicinanze dell'abitazione, così come sarebbe stato accertato dai militari dell’Arma, le liti, anche violente, sarebbero frequenti all'interno del nucleo familiare. Testimonianze che da sole non bastano a provare che i segni sul corpo del bimbo siano riconducibili a maltrattamenti in famiglia, ma sufficienti a far partire l'iter degli accertamenti dopo l'intervento dei militari della compagnia di Thiene. I carabinieri, dopo aver ascoltato i vicini di casa e dopo aver preso visione della cartella clinica stilata dai medici, che parla di ematoma, hanno provveduto a inoltrare le carte in procura avviando anche la procedura di tutela che passa attraverso i servizi sociali. Questo perché, se la madre continua a negare fermamente che al suo bimbo sia stato torto anche solo un capello, spiegando l'ematoma alla testa come conseguenza di una caduta accidentale in casa, le circostanze e i racconti dei testimoni non possono invece far escludere la più inaccettabile delle ipotesi. E cioè che il piccolo di 6 anni sia rimasto vittima, magari involontariamente, delle sfuriate di mamma e nonna, procurandosi per mano di chi più di chiunque altro dovrebbe amarlo e proteggerlo la grave lesione che lo ha fatto finire in un letto di ospedale. Lui, dal canto suo, non parla: impaurito o bloccato per qualche motivo, il bambino si è infatti chiuso in un mutismo totale, senza spiegare, a medici e infermieri, l'origine della botta al capo. Anche per capire il motivo di un simile comportamento, nel corso delle indagini preliminari ora in atto e comunque in tempi brevi sarà disposta un'audizione protetta in cui il bambino, con le dovute cautele e assieme a psicologi ed esperti, riuscirà forse finalmente a raccontare la sua verità. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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