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Lanciano sedie in classe Sospesi per due settimane

L’esterno della sede thienese dell’Ipsia “Garbin”.  FOTO ARCHIVIO
L’esterno della sede thienese dell’Ipsia “Garbin”. FOTO ARCHIVIO
L’esterno della sede thienese dell’Ipsia “Garbin”.  FOTO ARCHIVIO
L’esterno della sede thienese dell’Ipsia “Garbin”. FOTO ARCHIVIO

Dalla notorietà a suon di bravate sul web alla pausa di riflessione in solitudine, a casa e, possibilmente, lontano da smartphone e social network. Avranno tempo e modo di pensare a ciò che hanno fatto i cinque studenti dell’Ipsia Garbin di Thiene coinvolti nel lancio di sedie in aula all'ora della ricreazione, documentato, attraverso i video esclusivi, dal nostro Giornale: per tutti, con diversi gradi, scatteranno infatti nei prossimi giorni le sanzioni decise dalla scuola, ovvero le sospensioni. Le pene, se confermate nel successivo “grado di giudizio” dopo la prima riunione, martedì pomeriggio, da parte del consiglio di classe straordinario, dovrebbero superare per tutti i 15 giorni di allontanamento dalle attività scolastiche. Una sanzione pesante per atteggiamenti messi in atto in modo sfrontato. A tempo di record dunque, quattro giorni dopo la diffusione dei poco edificanti filmati, il “caso” è stato chiuso, i responsabili individuati e i primi provvedimenti sono stati presi. Destinatari delle misure, che dovranno essere ufficializzate (in via teorica potrebbero essere anche cancellate, anche se date le circostanze quest’ipotesi pare davvero difficile) dal consiglio d'istituto che sarà convocato nei prossimi giorni, sono appunto i cinque allievi della scuola professionale che, a vario titolo, hanno avuto un ruolo negli episodi immortalati da un telefonino e che hanno fatto il giro della rete, su internet, arrivando anche alla nostra redazione. Come conferma la preside dell'Ipsia Marina Maino, tutti e cinque frequentano la terza superiore e tutti e cinque sono nella stessa classe: tre sono protagonisti diretti del lancio di sedie, mentre in due hanno assistito senza avvisare i docenti o il personale interno di quello che stava avvenendo all'ora della merenda. «E l'omertà è un comportamento ugualmente grave così come - sottolinea la dirigente - la violazione delle norme di sicurezza, del regolamento e, non da ultimo, il danno d'immagine arrecato al nostro istituto attraverso quei filmati». Per tutti questi motivi e in considerazione anche del fatto che i ragazzi, avendo 16 anni o più, non possono essere considerati alla stregua di bambini immaturi e quindi incapaci di comprendere la gravità delle loro azioni, la scuola ha deciso di andarci giù pesante, prevedendo sospensioni oltre i 15 giorni che, per divenire esecutive, devono avere quindi il via libera del consiglio d'istituto. Da regolamento infatti, al di sopra delle due settimane non è più sufficiente il solo parere del consiglio di classe, composto da insegnanti, genitori e studenti. E loro, gli studenti colpevoli, interrogati dai professori hanno provato a render conto delle loro “prodezze”, scusandosi e giustificando così la loro gara di “tiro della sedia nel cestino dei rifiuti” (perché di questo, in effetti, si trattava): «Era un gioco, non pensavamo di fare qualcosa di male, siamo stati stupidi, ci dispiace», le loro parole, come riferite dalla preside Maino. «Loro sono anche pentiti, ma il problema è che non si rendono conto della gravità di ciò che hanno fatto - spiega la dirigente -. Per questo non abbiamo alcuna intenzione di lasciar correre, anche per rispetto della stragrande maggioranza dei 659 studenti del Garbin di Thiene, ragazzi bravi e meritevoli». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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