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L’hockey piange “Pulce” Trovatelli

Un giovanissimo Trovatelli (a destra) sfida a braccio di ferro Carlos Moreta in un dopo partita
Un giovanissimo Trovatelli (a destra) sfida a braccio di ferro Carlos Moreta in un dopo partita
Un giovanissimo Trovatelli (a destra) sfida a braccio di ferro Carlos Moreta in un dopo partita
Un giovanissimo Trovatelli (a destra) sfida a braccio di ferro Carlos Moreta in un dopo partita

Un fiume di ricordi e un dolore sordo. Thiene sportiva ha reagito così alla morte prematura di Oscar Trovatelli, bandiera dell’hockey pista negli anni Novanta, che si è spento sabato pomeriggio all’ospedale Tor Vergata di Roma, dove era ricoverato da una ventina di giorni, in attesa di un trapianto di fegato. Aveva 52 anni, di cui gli ultimi venti passati a Salerno, dove ha giocato le sue ultime stagioni, si è sposato con Carla Saulle, 17 anni fa, ed è diventato per due volte papà, di Claudia e Ilaria, 15 e 12 anni. Ma il suo cuore è sempre rimasto a Thiene, nel quartiere della Conca, dove è nato e cresciuto e dove grazie all’hockey ha vissuto il suo riscatto sociale. «Aveva combattuto per quasi un anno con quel fegato che non voleva saperne di funzionare - racconta la sorella Sabrina, che era andata a fargli visita giovedì -. Poi, quando finalmente sembrava che la soluzione fosse vicina, una broncopolmonite ce l’ha portato via». Oscar aveva l’intelligenza che si impara sulla strada e l’arguzia di chi sa di poter contare solo su se stesso. «Che fosse un talento lo si è capito già quando aveva dieci anni - racconta Ferruccio Dalle Carbonare, presidente dell’hockey degli anni d’oro -. Di tutti i nostri giovani, lui e Diego Ramon avevano una marcia in più, non a caso ha vinto un titolo italiano a 18 anni. Abbiamo sempre cercato di seguirlo e sostenerlo. Era un ragazzo eccezionale, perché era veramente un bravo ragazzo. Questa disgrazia ha colpito non solo lo staff dell’hockey Thiene ma anche i tanti tifosi di ieri e di oggi. Siamo tutti sconvolti, gli abbiamo voluto bene». «Oscar è cresciuto in una famiglia difficile - ammette la sorella Sabrina - eravamo cinque fratelli, l’hockey è stato la sua salvezza, per questo si è dato anima e corpo e Ferruccio Dalle Carbonare è stato il padre che gli è mancato». Per Luca Ballardin Trovatelli non è stato solo un compagno di squadra ma un amico fraterno: «Ci siamo divertiti un sacco - racconta - lui era uno che entrava dentro, un ragazzo di una simpatia unica, con cui si desiderava passare del tempo. La vita l’ha costretto a crescere in fretta, per questo era sempre un po’ sopra le righe, ma era un buono. Non aveva mai soldi in tasca, perché appena aveva diecimila lire le divideva. Credo sia andato pochissimo a scuola, ma qualsiasi cosa facesse lui primeggiava. E, quando aveva qualche problema, non ci dava peso. Questa era la sua forza: non l’ho mai visto arrabbiato. Era davvero una persona straordinaria e tutti gli hanno voluto bene». Compagno di squadra di Oscar è stato anche Franco Vanzo, quando ancora vestiva la casacca gialloblu, prima di sedersi in panchina: «Il mio ricordo è legato soprattutto alla sua simpatia. Era un ragazzo con parecchio talento, che forse ha anche un po’ sprecato, perché amava divertirsi. Era un piacere stare con lui, abbiamo passato degli anni molto belli». «Quando abbiamo preso in mano la società - racconta l’attuale presidente Antonio Marchioretto - Oscar è stato uno dei primi della vecchia guardia a darci una mano. In quel periodo era rientrato da Salerno, dove aveva giocato gli ultimi anni di carriera. A lui sarebbe piaciuto trasferirsi a Thiene e ha accettato di prendere in mano la squadra-. Era uno che ne sapeva di hockey, aveva contatti con le società. Era una persona splendida: ho ancora davanti agli occhi quello che faceva negli spogliatoi, quando riusciva a caricare e rasserenare la squadra. Poi, all’improvviso, ha deciso di tornare a Salerno». Agli amici aveva confessato il suo desiderio di tornare a Thiene, tanto che in un primo momento si era ipotizzato un funerale alla Conca, ma le figlie si sono opposte. La salma di Oscar Trovatelli resterà nella città che lo ha adottato. Thiene lo saluterà martedì 3 aprile, alle 19, con una messa alla Conca. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marialuisa Duso

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