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Il patronato piange don Attilio Sasso

Il patronato San Gaetano: qui don Attilio ha trascorso molti anni della sua vita e insegnato italiano
Il patronato San Gaetano: qui don Attilio ha trascorso molti anni della sua vita e insegnato italiano
Il patronato San Gaetano: qui don Attilio ha trascorso molti anni della sua vita e insegnato italiano
Il patronato San Gaetano: qui don Attilio ha trascorso molti anni della sua vita e insegnato italiano

Il cuore grande e generoso di don Attilio Sasso, 84 anni, ha smesso di battere mercoledì mattina, in quella seconda casa che era diventata per lui il Patronato San Gaetano di Thiene dove arrivò nel 1986. Una morte improvvisa che ha sorpreso e gettato nello sconforto non solo la comunità dei Padri Giuseppini del Murialdo ma l’intera città che aveva imparato ad amare e stimare don Attilio sia per la sua attività di formatore che per la sua costante presenza al botteghino del cinema San Gaetano, luogo che gli consentiva di mantenere il contatto con i fedeli e le famiglie a cui non faceva mai mancare il suo sostegno spirituale. Nonostante negli ultimi anni avesse avuto problemi di salute, tanto da essere costretto su una sedia a rotelle, don Attilio non aveva mai perso il suo spirito tenace e ogni domenica concelebrava la messa delle nove. «La sua morte così inaspettata ci ha lasciato nello sgomento - racconta don Fidenzio Nalin, vice direttore del Patronato San Gaetano - nulla poteva far presagire un epilogo simile. Circa sei o sette anni fa don Attilio aveva avuto un problema di cuore e negli ultimi anni, a causa di alcune cadute, si era lesionato il malleolo e il femore, tanto da essere costretto ad utilizzare la carrozzina. Ma, nonostante i problemi fisici ne avessero ridotto il raggio d’azione, don Attilio era quello di sempre, determinato, forte e tenace: anche domenica scorsa alle 9 si è presentato in chiesa per concelebrare la messa, anche se in realtà, come sempre, dirigeva tutto lui». Don Attilio Sasso, originario della frazione Laverda di Lusiana, territorio a cui è sempre rimasto profondamente legato, è entrato nella Congregazione dei Giuseppini nel 1963, svolgendo in particolar modo l’attività educativa a favore dei giovani. Dopo il passaggio nelle parrocchie di Conegliano e di Padova, ha lanciato il Patronato Leone XIII a Vicenza, e nel 1986 è approdato a Thiene dov’è rimasto per 32 anni. «Ha dedicato la sua vita ai ragazzi del centro di formazione professionale - conclude don Fidenzio - dove insegnava “cultura”, ovvero italiano, cittadinanza, problematiche sociali e religione. Di certo in questo suo ruolo di educatore don Attilio ha dato il meglio di sé, si vedeva che ci teneva ai suoi ragazzi. Dall’esterno poteva sembrare un uomo brusco e incutere un po’ di timore, ma una volta fatta breccia nel suo cuore, lui non ti mollava più. Era bravo a tessere e mantenere vivi i legami, coltivava le relazioni con grande amore, il suo interessamento verso l’altro era forte e personale. Per me don Attilio rimarrà sempre l’uomo dell’incontro». Il funerale di don Attilio Sasso sarà celebrato lunedì 12 novembre alle 15 in Duomo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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