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Chiude l’ex BpVi Il centro storico sempre più spento

Il palazzo che fino a venerdì ha ospitato la Banca. FOTOSERVIZIO STELLAUna serie di palazzi chiusi che si affacciano su corso GaribaldiLa sede dell’albergo ristorante Roma, chiuso da anni
Il palazzo che fino a venerdì ha ospitato la Banca. FOTOSERVIZIO STELLAUna serie di palazzi chiusi che si affacciano su corso GaribaldiLa sede dell’albergo ristorante Roma, chiuso da anni
Il palazzo che fino a venerdì ha ospitato la Banca. FOTOSERVIZIO STELLAUna serie di palazzi chiusi che si affacciano su corso GaribaldiLa sede dell’albergo ristorante Roma, chiuso da anni
Il palazzo che fino a venerdì ha ospitato la Banca. FOTOSERVIZIO STELLAUna serie di palazzi chiusi che si affacciano su corso GaribaldiLa sede dell’albergo ristorante Roma, chiuso da anni

Cancelli chiusi, luci spente e bancomat disattivato: si è presentata così ieri mattina la storica sede dell’ex Banca Popolare di Vicenza, ospitata nell’ottocentesco palazzo all’angolo tra via Trento e Corso Garibaldi. L’ex filiale BpVi, trasformatasi poi in Intesa Sanpaolo, ha definitivamente chiuso i battenti nel fine settimana; tutte le attività sono state riunite nella nuova sede di via Vittorio Veneto, che ha incorporato anche l’ex Veneto Banca di viale Bassani. Un trasloco che pone un punto interrogativo sul futuro dello storico palazzo affacciato su Corso Garibaldi che per due secoli ha fatto da casa alle banche cittadine. L’edificio è infatti di proprietà di Immobiliare Stampa, società controllata da BpVi e oggi in liquidazione coatta amministrativa, rimasta esclusa dal passaggio dell’attività a Intesa Sanpaolo. Come già accaduto a Vicenza, Milano e Roma, anche il palazzo di via Trento a Thiene verrà presto messo sul mercato, e bisognerà quindi attendere per capire se effettivamente ci sono investitori interessati a sborsare diversi milioni di euro per acquistare un pezzo di storia thienese. «Purtroppo non ho alcuna notizia in merito al destino dell’ex sede BpVi - spiega il sindaco Gianni Casarotto - nel senso che spesso chi è interessato all’acquisto di vecchi immobili chiede preventivamente al Comune la disponibilità di variare, almeno in parte, la destinazione d’uso per riconvertire l’edificio alle esigenze odierne. In questo caso invece c’è il silenzio assoluto, forse è ancora troppo presto. In ogni caso, considerato che l’edificio è tutelato dalla Sovrintendenza, credo che si possano fare ben poche modifiche e che la sua natura rimarrà quella direzionale». L’ex sede BpVi va ad aggiungersi dunque alla lista di palazzi vuoti, più o meno storici, disseminati in centro. Basta passeggiare nel cuore di Thiene e alzare gli occhi per imbattersi in edifici desolatamente abbandonati: Palazzo Scalcerle, che in queste settimane è stato addobbato con uno scenografico calendario dell’Avvento, è uno di questi, così come l’ex ferramenta Galvan, l’ex Albergo Roma, l’ex magazzino Sartori di piazza Scalcerle, che nelle scorse settimane ha pure perso pezzi d’intonaco, o il palazzo di via Corradini, tra la pasticceria Signorini e l’Istituto Santa Dorotea. «Si tratta di edifici privati il cui recupero dipende solo dalla volontà dei proprietari - precisa il sindaco -. Sono consapevole che in questo momento si preferisce investire nelle ristrutturazioni commerciali, mentre sia quelle direzionali che quelle residenziale sono ferme. Da parte nostra abbiamo cercato di agevolare la riqualificazione dei vecchi immobili, inserendo qualche anno fa una norma che consente di abbattere gli stabili con grado di protezione 4 e 5 per poi ricostruirli, anche in modo non fedele al preesistente. Ed è proprio approfittando di tale norma che la nuova proprietà dell’ex Albergo Roma ha deciso di partire con la ristrutturazione del complesso di vicolo Fogazzaro: dopo le feste inizieranno i lavori che prevedono negozi al piano terra e appartamenti nei piani superiori. Mi auguro che possa servire da stimolo per altri». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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