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Cane ammazzato con un colpo di fucile alla testa

L’intervento delle guardie zoofile dopo il ritrovamento del cane
L’intervento delle guardie zoofile dopo il ritrovamento del cane
L’intervento delle guardie zoofile dopo il ritrovamento del cane
L’intervento delle guardie zoofile dopo il ritrovamento del cane

Silvia Dal Maso «Athos è stato ucciso a tradimento da colui che amava di più al mondo, il suo padrone, colui nel quale aveva riposto la sua fiducia». Questa la ricostruzione dell’Enpa che ha denunciato nei giorni scorsi il ritrovamento del cane. Un colpo d'arma da fuoco in testa. Per mano di un cacciatore, sempre secondo l’Enpa. Così si è conclusa la vita di un giovane Bracco italiano. Il corpo straziato è stato ritrovato da una fotografa naturalista due settimane fa in un luogo impervio di Caltrano, in una scarpata che porta al torrente Astico, una zona nella quale è difficile arrivare e di conseguenza poco frequentata. Era domenica pomeriggio e durante la sua passeggiata la donna ha fatto la tragica scoperta: le zampe di un cane morto sbucavano da sotto un ammasso di sassi. La fotografa naturalista ha avvisato la presidente dell'Enpa Thiene-Schio Federica De Pretto che ha immediatamente attivato un gruppo di volontari perché si avventurassero in quel luogo impervio alla ricerca del cane e per darli giustizia. «La ricerca è durata ore sotto la pioggia di quella domenica pomeriggio (l'11 marzo, ndr), ma alla fine lo abbiamo trovato – racconta Federica De Pretto – un bellissimo esemplare di Bracco italiano ancora giovane. Abbiamo spostato quelle pietre enormi che lo nascondevano e abbiamo visto che Athos era stato barbaramente ucciso, a sangue freddo, con un colpo di arma da fuoco in testa. Era chiaramente visibile il foro del proiettile, ed altrettanto chiaramente era ancora visibile il rigolo di sangue. Abbiamo compreso subito che nessuno poteva aver trasportato lì un cadavere, la scarpata in cui abbiamo rinvenuto il cane è davvero troppo impervia, e troppo pesante è il corpo esanime di un esemplare del genere. L'unica, drammatica, spiegazione è che il cacciatore abbia deciso di portare il cane in passeggiata e, arrivato sul luogo prescelto, a tradimento, lo abbia ucciso sparandogli in testa». Le indagini sono state affidate alle guardie zoofile dell'Enpa che hanno sottoposto Athos a un'autopsia minuziosa. Il proprietario abita a Caltrano ed è conosciuto dai volontari dell'associazione animalista, ma De Pretto al momento non può rendere pubblico il nome, non essendo ancora concluse tutte le ricerche del caso. «Ritengo che chi ammazza un essere indifeso in questo modo non dovrebbe avere armi in casa. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e che quest'uomo paghi duramente per quello che ha fatto. Noi come Enpa vogliamo giustizia per Athos e per tutti i cani da caccia trucidati. Sappiamo qual è il destino di alcuni cani da caccia quando non fanno il loro “dovere”, quando sono vecchi oppure quando non hanno quell’istinto che serve ai cacciatori», conclude De Pretto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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