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Battaglia in aula ma c’è il via libera al piano ex Tessari

Una veduta delle Officine ex Tessari: lì sorgeranno appartamentiIl consiglio comunale, dopo un dibattito, ha dato il via libera al pianoUna parte dell’area che sarà oggetto del nuovo progetto
Una veduta delle Officine ex Tessari: lì sorgeranno appartamentiIl consiglio comunale, dopo un dibattito, ha dato il via libera al pianoUna parte dell’area che sarà oggetto del nuovo progetto
Una veduta delle Officine ex Tessari: lì sorgeranno appartamentiIl consiglio comunale, dopo un dibattito, ha dato il via libera al pianoUna parte dell’area che sarà oggetto del nuovo progetto
Una veduta delle Officine ex Tessari: lì sorgeranno appartamentiIl consiglio comunale, dopo un dibattito, ha dato il via libera al pianoUna parte dell’area che sarà oggetto del nuovo progetto

C'è voluta un'ora di infuocata discussione, scandita dalle accese accuse delle minoranze rispedite al mittente dal primo cittadino. Ma alla fine il piano di recupero delle ex Officine Tessari è stato approvato, seppur con i soli voti di maggioranza. Ciò significa che in un futuro più o meno lontano via Dante potrà contare su una nuova area residenziale e su una strada di collegamento tra i quartieri Centro e Conca. Operazione urbanistica contestata nel metodo, nella sostanza e nella finalità da tutti i gruppi di minoranza - Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Liberi a Destra - che compatti hanno votato contro l'accordo di pianificazione siglato da Comune e immobiliare "Metrò Srl". Alla base della riqualificazione dell'area c'è un'intesa pubblico-privato che prevede la demolizione sia delle ex Officine Tessari che di una parte del complesso ex Comboniani di proprietà comunale. Lo spazio di circa 4 mila metri che verrà ricavato sarà occupato da quattro palazzine di circa 8 appartamenti l'una e dalla viabilità di collegamento tra via Dante e via dell'Eva. Il vantaggio che ne ricava il Comune è di 265 mila euro che i privati verseranno all'ente sotto forma di lavori di demolizione dell'ala degli ex Comboniani e a copertura della spesa spettante al Comune nella realizzazione della nuova strada. «Ho acquistato io i Comboniani nel 2003 con una spesa di tre milioni 370 mila euro - ha affermato Attilio Schneck (Lega Nord) - per mettere a disposizione della comunità un'area comunale interclusa che potesse dare respiro alla città. Ora voi la state regalando ai privati così che possano costruirsi le loro palazzine senza che vi sia alcun beneficio pubblico. Lei signor sindaco sta arrecando un grave danno al patrimonio comunale e ancor più alla città perché non ha alcuna visione urbanistica di Thiene». «Io vorrei sapere se sono stati fatti dei controlli su questi privati - ha aggiunto Christian Azzolin (Liberi a Destra) - perché dalle mie verifiche risulta che questa immobiliare sia inattiva e con i bilanci in perdita. Con chi state facendo affari? Mi sembra che in città ce ne siano fin troppi piani urbanistici finiti mali, mi riferisco a Nova Thiene e al Parco Sud». «Non capisco l'interesse pubblico di questo piano - ha detto Abramo Tognato (M5S) - dove è prevista una strada a doppio senso con tanto di parcheggio laterale che va ad occupare uno spazio davvero grande senza che ve ne sia la necessità». Critiche a cui il sindaco Casarotto e l'assessore al bilancio Alberto Samperi hanno replicato. «Non stiamo svendendo gli ex Comboniani - ha precisato il sindaco Casarotto - perché rimarrà nella disponibilità del Comune il terreno di 6.800 metri quadri e tutta la facciata. Anche noi abbiamo fatto le nostre verifiche e quando sarà il momento di siglare la convenzione urbanistica chiederemo le opportune garanzie e le fidejussioni». «Dal 2003 ad oggi le priorità della città sono cambiate - ha concluso Samperi - sicuramente quella degli ex Comboniani è un'area strategica, ma sacrificarne una piccola parte per rendere vivibile via Dante non è un prezzo troppo alto da pagare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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