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«Villino Rossi, cessione per salvarlo»

Il Villino Rossi  al centro del dibattito in città: il Comune ha siglato un’intesa con il Demanio per la cessioneValter Orsi
Il Villino Rossi al centro del dibattito in città: il Comune ha siglato un’intesa con il Demanio per la cessioneValter Orsi
Il Villino Rossi  al centro del dibattito in città: il Comune ha siglato un’intesa con il Demanio per la cessioneValter Orsi
Il Villino Rossi al centro del dibattito in città: il Comune ha siglato un’intesa con il Demanio per la cessioneValter Orsi

«Sulla situazione del Villino Rossi ci siamo trovati di fronte a due scelte: potevamo lasciare l'edificio così come sta, oppure reagire cercando, insieme al Demanio, una soluzione per salvarlo dal degrado. Abbiamo scelto la seconda perché come amministrazione comunale ci siamo impegnati fin da subito nelle politiche di recupero del nostro patrimonio storico culturale». È immediata la replica del sindaco Valter Orsi alle dichiarazioni dello scrittore Umberto Matino che ha considerato l'accordo di mettere in vendita il fabbricato in via Maraschin e il suo parco, allargando così ai privati la possibilità di aggiudicarsi lo storico edificio offrendo destinazioni d'uso diverse dalla sola residenziale, «Un’operazione scandalosa poiché il Comune avrebbe dovuto muoversi per trovare i fondi per un suo restauro». Il primo cittadino, però, difende la decisione presa: «Il Villino Rossi non è del Comune, è dello Stato, che non regala nulla né ai privati né agli enti pubblici. La proposta che ci è stata avanzata dal demanio era cedere la proprietà delle caserme dei carabinieri e della guardia di finanza, che sono comunali e per i quali lo Stato ci paga affitti per 100 mila euro complessivi, e in cambio il demanio ci dava il Villino Rossi e con esso il compito di ristrutturalo per una stima di 3 milioni di euro. Avremmo dovuto così rinunciare ad entrate che per 5 anni di mandato sono 500 mila euro di parte corrente, che sostengono attività culturali, sociali e rivolte ai giovani, per avere in cambio una struttura su cui avremmo dovuto garantire degli interventi importanti, per 3 milioni, quando ne abbiamo già altri in corso su nostre proprietà come il giardino Jacquard». Il sindaco precisa: «Il Comune avrebbe potuto ottenere dallo Stato la cessione gratuita del villino», come suggeriva Matino, «ma non è nelle condizioni di garantire l’esborso dei tre milioni per la ristrutturazione che dovrebbe compiersi in 5 anni. Negli ultimi due anni, da quando lo Stato ci ha fatto la proposta, abbiamo sondato il terreno per capire se era fattibile, ma non potevamo rinunciare ad una parte delle nostre entrate di bilancio per il Villino Rossi e la convenzione che apre la vendita ai privati ci è sembrata la soluzione migliore per cercare di salvare l'edificio, inoltre ci permette di avere voce in capitolo sui suoi vincoli di restauro e il Comune riceverebbe il 15% del valore di vendita, denaro che sarebbe destinato a completare altre ristrutturazioni e recuperi edilizi». Il sindaco Orsi pone quindi l’attenzione sul lavoro avviato per il recupero di altri luoghi storici della città: «Sulla parte riguardante il nostro patrimonio, stiamo facendo interventi che sono sotto gli occhi di tutti. Il Giardino Jacquard lo abbiamo ereditato crollato e abbiamo avviato un progetto di oltre un milione di euro per il recupero della parte retrostante e della scalinata di San Rocco. Siamo in una fase di progettazione degli interni del teatro Jacquard e l’ex spaccio per un valore di un milione e mezzo. Aggiungiamo i lavori realizzati sugli esterni dell’Asilo Rossi, la cui sistemazione completa è stimata intorno 4 milioni, e non dimentichiamo il teatro Civico: abbiamo sistemato gli esterni e l’anno prossimo restaureremo la facciata principale, ma la novità è che apriremo un mutuo con la Cassa depositi e prestiti di un milione di euro che servirà per terminare l’intervento interno per aumentarne la capienza, sistemando il loggione, e a breve saranno installate le poltroncine donate dalla Banca Alto vicentino». Il sindaco conclude: «La strada per il recupero del patrimonio comunale è ancora lunga: abbiamo stimato che per la sistemazione della Caserma Cella ci vorrebbe un milione e mezzo di euro, sono risorse che vanno inserite in una programmazione precisa, ma per ciò che abbiamo fatto sin ora mi ritengo soddisfatto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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