<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Truffe, furti e rapine: il territorio è tutelato»

Il maggiore Vincenzo Gardin mentre illustra l’esito di un’operazioneIl maxi sequestro di componenti d’auto rubate
Il maggiore Vincenzo Gardin mentre illustra l’esito di un’operazioneIl maxi sequestro di componenti d’auto rubate
Il maggiore Vincenzo Gardin mentre illustra l’esito di un’operazioneIl maxi sequestro di componenti d’auto rubate
Il maggiore Vincenzo Gardin mentre illustra l’esito di un’operazioneIl maxi sequestro di componenti d’auto rubate

Da lunedì il maggiore Vincenzo Gardin non sarà più il comandante della Compagnia di carabinieri di Schio. Si trasferisce a Vipiteno, dove assumerà analogo incarico in una terra montana ricca di turismo ma anche di problemi, basti pensare alla frontiera del Brennero che entra nella sua giurisdizione. Gli subentrerà il capitano Jacopo Mattone, 29 anni, sinora comandante del Norm di Cerignola, nel foggiano. Gardin era arrivato a Schio da Modena, dove guidava il nucleo operativo, nell’aprile del 2013 per sostituire il capitano Massimo Ferrari, ora anch’egli maggiore. Se ne va dopo cinque anni ricchi di attività e di soddisfazioni. Da dove partiamo? Dalla fine. Come ultima uscita pubblica ho scelto di visitare il centro servizi “il Cardo” di Montecchio Precalcino, gestito dall’Ipab La Casa di Schio. Un esempio splendido di dedizione alle persone. Lì ho visto ragazzi e ragazze che si spendono con generosità davanti a situazioni di dolore. Mi ha scaldato il cuore vedere questa struttura. Pensavo partisse dal suo ultimo successo, la cattura del “drugo” che ha terrorizzato bar e negozi di Schio negli ultimi tempi.. Ecco, questo è stato un esempio di sinergia fra carabinieri e cittadini. Lo avevamo già arrestato ma è stato condannato e rimesso in libertà. Quando stava facendo il colpo al bar - tabaccheria di via Rovereto, un residente ci ha avvertiti e siamo intervenuti subito con una pattuglia, E lo abbiamo bloccato. Per ora è in carcere e questo era l’obiettivo, dopo i reati che aveva accumulato. Chiamare il 112 è dunque l’invito che lei lancia? Sempre, quando ci sono situazioni di emergenza. Noi ci siamo. Il territorio, posso dirlo con tranquillità, è tutelato. I reati sono stati tutti perseguiti e abbiamo assicurato alla Giustizia numerosi colpevoli. Dovesse citare qualche operazione, quali sceglierebbe? Abbiamo effettuato diversi arresti per spaccio di droga ma se devo citare operazioni recenti, penso ai truffatori di anziani che siamo riusciti a denunciare, dopo accurate indagini. E più in là nel tempo? Penso ai ladri di gasolio di Torrebelvicino, con migliaia di litri stoccati nei garage. Oppure ai pezzi di auto rubati, un’attività diventata fiorente che ha portato all’arresto di due persone. Però ci sono altre cose che riguardano la nostra presenza nel territorio e che mi riempiono di orgoglio. A cosa si riferisce? Alle decine di ore dedicate ad incontri con la popolazione, per rassicurare sulla nostra presenza, per dare consigli su come comportarsi in casi specifici. E poi le scuole... I giovani come reagiscono? Siamo andati ad una marea di incontri, dalle superiori in giù. E il riscontro è sempre stato positivo. Cosa lascia a Schio? Un po’ di cuore e la certezza di avere operato al meglio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

Suggerimenti