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Tentò di uccidere la ex Latitante dal 2004: preso

La via del quartiere di S.Croce dove abita il latitante.  STUDIO STELLAMariano Munaretto, 79 anni, arrestato per tentato omicidio
La via del quartiere di S.Croce dove abita il latitante. STUDIO STELLAMariano Munaretto, 79 anni, arrestato per tentato omicidio
La via del quartiere di S.Croce dove abita il latitante.  STUDIO STELLAMariano Munaretto, 79 anni, arrestato per tentato omicidio
La via del quartiere di S.Croce dove abita il latitante. STUDIO STELLAMariano Munaretto, 79 anni, arrestato per tentato omicidio

Mauro Sartori Karl Zilliken Quel pensionato che vive solo in una casetta popolare a pochi passi dalla chiesetta dei Nani, magari un po’ burbero e sulle sue, è un latitante. O meglio, lo è stato per 15 anni. Erano tutti sbalorditi ieri nel quartiere Santa Croce alla notizia dell’arresto di Mariano Munaretto, thienese di origine ma residente da tempo a Schio, 79 anni, evaso dal carcere in Portogallo grazie ad un permesso premio nel 2004, dopo aver trascorso due anni e sette mesi dietro le sbarre, a scontare una condanna per aver tentato di uccidere l’ex moglie portoghese nel gennaio 2001. Ora è stato colpito da un mandato di arresto internazionale, il secondo nel giro di un paio di settimane che riguarda un apparentemente irreprensibile cittadino scledense. L’altro, il moldavo Serghei Nylov, è accusato di aver ammazzato nel ’98 a Berlino, su commissione, il suo datore di lavoro. IL FATTO. Munaretto, pensionato, incensurato in Italia, era ricercato perché deve scontare un anno e cinque mesi residui di pena per un fatto accaduto 18 anni fa e di cui i vicini non sapevano nulla. In Australia, dove risedeva, aveva conosciuto la futura moglie portoghese, M.A.C. e con lei aveva girato il mondo, finendo con lo stabilirsi nella nazione di origine di lei. Lì, secondo quanto ricostruito dai carabinieri a seguito del rapporto della polizia criminale, i due si erano separati pur vivendo sotto lo stesso tetto. La donna, rincasando una sera, venne aggredita dal Munaretto che la colpì alla testa dapprima a mani nude e poi con un mattarello provocandole serie lesioni. Le disse che avrebbe chiamato i soccorsi se lei avesse tenuto la bocca chiusa, trovando come scusa una caduta dalle scale. La moglie abbozzò ma poi denunciò l’aggressione. La giustizia portoghese lo condannò a quattro anni per tentato omicidio e a risarcire la vittima. Nel marzo 2004 Munaretto ottenne il permesso per trascorrere un periodo fuori dal carcere. Uscì, prese i suoi documenti e se ne tornò in Italia, trovando casa a Schio. Per 15 anni ha vissuto tranquillamente la sua esistenza sino a ieri, quando i militari della stazione gli hanno notificato il mandato di cattura internazionale. Portato alla casa circondariale di Vicenza, su disposizione del presidente della Corte di appello di Venezia, data anche la sua età, è stato rispedito a casa con obbligo di firma in caserma. I VICINI. Il sole bacia la casetta di via dei Nani 57 in cui da circa 5 anni risiede “L’australiano”. Così viene chiamato Mariano Munaretto che, se è in casa, non risponde al citofono. Le finestre sono chiuse, serrate. Nessuna risposta a diversi solleciti. Facendo un giro del vicinato, tutti conoscono l’anziano, ma nessuno sospetta di un passato tanto turbolento, sebbene il temperamento duro di Munaretto sia conosciuto: «È un uomo tranquillo - raccontano alcuni vicini -. I rapporti non sono mai stati facili, anche perché a volte è stato aggressivo. Ogni anno parte e sta via quattro mesi, un anno va in Australia, l’anno dopo in Spagna, ci sembra. Pensavamo che nella penisola iberica avesse una moglie, una compagna». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori Karl Zilliken

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