<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Tassa sulla morte: «Basta differenze»

Il cimitero di Schio avrà d’ora in poi nuove modalità di pagamento della tassa. FOTO STELLA - CISCATO
Il cimitero di Schio avrà d’ora in poi nuove modalità di pagamento della tassa. FOTO STELLA - CISCATO
Il cimitero di Schio avrà d’ora in poi nuove modalità di pagamento della tassa. FOTO STELLA - CISCATO
Il cimitero di Schio avrà d’ora in poi nuove modalità di pagamento della tassa. FOTO STELLA - CISCATO

Karl Zilliken Si dice che nulla sia più democratico della morte e anche la poesia scritta nel 1964 dal principe Antonio De Curtis, Totò, mette in chiaro come davanti al “tristo mietitore” si sia tutti uguali. A Schio, fino a qualche giorno fa, non era così. O meglio: non tutti, dopo essere trapassati, contribuivano in egual misura alla manutenzione dei cimiteri. Dall’inizio del 2018, il provvedimento della giunta rende anche a Schio la morte un po’ più democratica. LA TASSA. Quello scledense era rimasto uno dei pochi Comuni del Vicentino a prevedere che la manutenzione dei cimiteri ricadesse interamente sui proprietari delle tombe di famiglia. Era previsto che questi pagassero tra i 50 ed i 60 euro per ogni posto assegnato, a seconda che si trattasse di tumuli a tempo indeterminato o determinato, con la possibilità di anticipare il pagamento per 10 anni, il cosiddetto affrancamento. Dopodiché era possibile “liberarsi” dal pagamento annuale. Il problema, però, era che molti tra gli eredi si trovavano a dover affrontare una spesa spesso gravosa e quasi mai stabilita da loro. E le segnalazioni al municipio, in questi anni, sono arrivate numerose tra chi si trovava in difficoltà con i pagamenti o chi, semplicemente, segnalava quella che sembrava essere un’ingiustizia. Almeno 20 lamentele nel giro di due anni. LA NOVITÀ. Era arrivato il momento di cambiare e così, la giunta ha stabilito una nuova modalità di pagamento per l’ingresso di ogni feretro nei campisanti. La cifra dovuta all’Amministrazione ammonta a 80 euro. Una tantum e, cioè, dopo aver versato la quota, non si deve pagare più. E anche se è sgradevole parlare di cifre quando c’è in ballo la morte, questa decisione comporta inevitabilmente una diminuzione delle entrate nelle casse del Comune che è quantificabile in 5 mila euro ogni anno. Questo potrebbe mettere in discussione il decoro dei luoghi di sepoltura scledensi? Dopo la riflessione del municipio, sembra di no. IL COMMENTO. «Volevamo cambiare rotta, perché la tumulazione deve essere per tutti ma volevamo evitare il mantenimento generazionale - spiega il sindaco Valter Orsi -. Questo riordino porterà inevitabilmente un calo di entrate ma la gestione cimiteriale non deve mirare a far cassa, bensì a contribuire al decoro delle strutture. Con il nuovo metodo, il costo di gestione verrà spalmato tra tutti gli utenti. La media dei decessi è di 350 ogni anno. Una quota sostenuta dal Comune garantirà la copertura dei circa 35 mila euro che servono per i servizi di manutenzione con due addetti dedicati. Infine, la modifica toglierà di mezzo le difficoltà interpretative a carico degli eredi che, non di rado, si sono trovati a pagare per decisioni prese da altri. Il provvedimento, purtroppo, non può essere retroattivo. Contiamo quindi di entrare completamente a regime con questa novità nel giro di tre, massimo quattro anni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti