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Tangenti, inflitti 4 anni al finanziere

Il maresciallo della guardia di finanza Antonio Paciletti, 56 anni
Il maresciallo della guardia di finanza Antonio Paciletti, 56 anni
Il maresciallo della guardia di finanza Antonio Paciletti, 56 anni
Il maresciallo della guardia di finanza Antonio Paciletti, 56 anni

Il maresciallo Antonio Paciletti di Schio attua una condotta prevaricatrice nei confronti dell’industriale Carlo Baciliero di San Vito di Leguzzano, pretendendo una tangente di 20 mila euro, versata in due occasioni, per chiudere un occhio durante una verifica fiscale alla società ciclistica di Santorso di cui l’imprenditore era sponsor e vicepresidente. I giudici della Cassazione respingendo il ricorso del sottufficiale di 56 anni, difeso dagli avvocati Giovanni Caruso e Giuseppe Pavan, fanno diventare esecutiva la sentenza della Corte d’Appello di Venezia del 27 aprile 2017 con la quale il maresciallo è stato condannato a 4 anni e mezzo di carcere per il reato di induzione impropria a dare o promettere utilità. Il supremo collegio presieduto da Anna Petruzzellis se da un lato lo ha condannato a pagare anche 2 mila euro per le spese processuali, dall’altro gli ha inflitto di risarcire Baciliero, cui spettano 40 mila euro di danni, oltre a 3500 euro e relative imposte di spese legali. A distanza di quasi 5 anni dall’arresto del finanziere - sospeso dal servizio in attesa dell’espulsione dal Corpo -, eseguito dai colleghi del nucleo economico-finanziario di Vicenza con il tenente Michele Tollardo, è confermo nella sostanza l’impianto accusatorio scritto dal pm Paolo Pecori ed ereditato dal collega Hans Roderich Blattner quando il primo è andato in pensione. La differenza sta nella configurazione del reato che non è più quello della concussione, cioè l’estorsione del pubblico ufficiale, per la quale in primo grado Paciletti era stato condannato a 7 anni di reclusione, bensì l’illecito più attenuato della prevaricazione del funzionario pubblico, «cui consegue una condizione di soggezione psicologica» del privato, come delineato dalla Corte d’Appello. La difesa del prof. Caruso ha insistito sul rapporto paritario tra Paciletti e Baciliero, che si conoscevano dai tempi dell’Associazione Calcio San Vito di Leguzzano e, pertanto, il passaggio di denaro sarebbe stato «un accordo tra i due con reciproca soddisfazione». Se fosse passata questa tesi il reato consumato tra maggio e luglio 2010 sarebbe stato prescritto e Paciletti sarebbe stato assolto. Invece, per la Cassazione, il processo di merito in Corte «ha confermato l’attendibilità oggettiva e soggettiva della testimonianza di Bacicliero» e degli altri testi. Come quella del presidente della Cmb Cycle Woman, Mario Dalla Guarda di Santorso, che raccontò come il maresciallo gli disse che bisognava mettere mano al portafoglio perché la contabilità non era in ordine. Per contro, la difesa sottolieava che Pacilett nella verifica a carico della società ciclistica femminile Cmb Cycle Woman di Santorso e della squadra di calcio maschile Cmb San Vito è stato inflessibile. Tanto da avere inviato all’Agenzia delle Entrate dei rapporti in seguito a cui sono arrivati salatissimi “processi verbali di contestazione”. Baciliero, invece, spiegò che Dalla Guarda gli confidò che il maresciallo aveva chiesto il pagamento di una somma, all’inizio non precisata. Poi Paciletti mi riferì: «Guarda che il tenente vuole arrivare a te», nel senso della mia azienda, «anche se era stata già verificata, non capivo le ragioni dell’accanimento». Dalla Guarda non aveva i soldi per pagare e chiese aiuto all’imprenditore, suo principale sponsor. «Eravamo stremati dal comportamento intimidatorio del maresciallo - aggiunse Baciliero - che esplicitò la cifra: 20 mila. L’ho consegnata in due tranche: la prima, da 10 mila euro, fra le tombe del cimitero di San Vito, dove sono sepolti i miei cari; la seconda due mesi dopo di altri 10 mila, stavolta fuori dal cimitero». Poiché Pacicletti ha scontato parte della pena ai domiciliari, è stato ammesso all’affidamento in prova al servizio sociale. Carcere non ne farà. •

Ivano Tolettini

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