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Sos truffatore seriale Pensionati sotto scacco

Una pensionata apre la porta ad un potenziale truffatore
Una pensionata apre la porta ad un potenziale truffatore
Una pensionata apre la porta ad un potenziale truffatore
Una pensionata apre la porta ad un potenziale truffatore

«Sono un poliziotto: suo figlio ha causato un incidente ed ha bisogno immediato di soldi per cavarsi dai guai. Fra pochi minuti passiamo per casa. Ci dia quello che ha: contanti, ori. Ma bisogna far presto...». La telefonata è più o meno sempre questa. Di volta in volta a chiamare possono essere carabinieri, avvocati, sempre finti, ovviamente. Puntano sull’angoscia che riescono a instillare nell’interlocutore, spesso un anziano, sempre un pensionato. E colpiscono. A RAFFICA. Nella fattispecie c’è un uomo, la cui fisionomia è nota agli inquirenti grazie agli identikit forniti, che ha truffato quattro famiglie a Schio e una a Santorso, l’altra sera. Usando sempre la stessa tecnica e contando sulla rapidità d’azione. Tutti colpi studiati controllando le abitudini dei pensionati e soprattutto informandosi, in qualche modo, dei loro parenti più cari. Di solito sono figli o nipoti ad essere in pericolo, magari custoditi in caserma in attesa di essere trasferiti in carcere per aver provocato un gravissimo incidente o qualche reato altrettanto preoccupante. La prima ondata di truffe era avvenuta questa estate ma ora ci risiamo e sono appunto cinque quelle denunciate ai carabinieri della Compagnia di Schio nel giro di meno di una settimana. Facile prevedere che il criminale sia il medesimo soggetto. «Non sono persone di qui - ammette il cap. Mattone. - Però sono informate e quando telefonano vanno quasi sul sicuro». DENARI E ORI. Prima telefonano, allarmando gli interlocutori. Poi si presentano a riscuotere. Ogni volta riescono ad andarsene con qualche migliaio di euro e un po’ di gioielli. Una prima stima parla di circa 10 mila euro estorti ai cinque pensionati, a cui si aggiunge il valore dei monili. In un caso l’uomo è riuscito a farsi dare il bancomat, ma in quel caso il truffato ha capito che qualcosa non andava ed ha telefonato al 112. «Siamo riusciti a bloccare la carta di credito prima che venisse utilizzata - ammette il comandante della Compagnia. - Ma il denaro contante ormai l’aveva intascato». I militari sono arrivati vicino ad acciuffare il truffatore seriale in una di queste occasioni, ma è stata questione di attimi. «È fondamentale che ci avvertano immediatamente, possibilmente usando un altro telefono rispetto a quello con cui si sta rispondendo al sedicente poliziotto». I truffati di questo giro invernale hanno fra i 60 e gli 80 anni, uomini e donne. È presumibile che il malvivente batta il quartiere prima di affondare il colpo, e quindi memorizzi possibili ostacoli e pericoli derivanti dal vicinato. IL PRECEDENTE. In luglio era stato denunciato a piede libero un napoletano di 28 anni, sospettato di essere l’autore di alcuni raggiri avvenuti nel quartiere di Santa Croce, spillando ai malcapitati sino a 3 mila euro alla volta, in contanti. Stessa tecnica usata in questi giorni. I carabinieri temono che i raggirati siano più dei cinque segnalati. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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