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Rifiuti, esposto contro i mezzi obsoleti

Le condizioni di uno dei mezzi più obsoleti documentato nell’espostoUn buco nel soffitto della pesa di via Lago di Molveno
Le condizioni di uno dei mezzi più obsoleti documentato nell’espostoUn buco nel soffitto della pesa di via Lago di Molveno
Le condizioni di uno dei mezzi più obsoleti documentato nell’espostoUn buco nel soffitto della pesa di via Lago di Molveno
Le condizioni di uno dei mezzi più obsoleti documentato nell’espostoUn buco nel soffitto della pesa di via Lago di Molveno

«I mezzi per la raccolta rifiuti di Alto Vicentino Ambiente sono da buttare». Non si tratta del “colmo” per l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in una vasta area della Provincia, ma è il succo della denuncia arrivata da Usb. L’unione sindacale di base, dopo una serie di denunce rimaste «inascoltate» interne all’impresa, ha deciso di coinvolgere il settore vigilanza dell’Ispettorato del lavoro, lo Spisal (Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) di Ulss 7 Pedemontana e l’Inail provinciale sulla società partecipata da 31 comuni dell’Alto Vicentino e dell’Altopiano. L’azienda, da parte sua, rispedisce con fermezza le accuse al mittente. DENUNCIA. Ma Germano Raniero, referente della federazione vicentina dell’Unione sindacale per il lavoro privato, assieme alla denuncia ha allegato anche una lunga serie di fotografie che documenterebbero, a suo dire, lo stato di un parco mezzi che, al di là della funzione per cui sono impiegati che inevitabilmente porta all’usura, risentono anche del peso degli anni: «Non c'è manutenzione straordinaria, il degrado meccanico e delle carrozzerie è evidente e questo si può anche riscontrare da un apposito allegato con la data di immatricolazione di tutti i mezzi. Se la media è di 15 o 16 anni di anzianità, c'è addirittura un mezzo immatricolato nel 1963, che viene usato saltuariamente per la pulizia dei mercati settimanali perché può circolare solo in aree delimitate. Vogliamo denunciare la pericolosità dei mezzi sia per gli operatori che li guidano, sia per il fatto che possono nuocere a terzi durante la raccolta rifiuti o durante lo spazzamento di aree pubbliche. L'azienda in questione, con diverse denominazioni precedenti come “Cias” o “Greta”, è stata protagonista di due incidenti mortali che hanno coinvolto un dipendente ed un bambino, oltre a numerosi infortuni. Siamo costretti a questa denuncia anche in virtù del fatto che la direzione aziendale aveva stanziato nel 2017 ben 800 mila euro per il rinnovo del parco mezzi. Nei fatti, però, ne sono stati spesi una piccolissima parte, massimo 100 mila euro, per uno scarrabile ed un’auto aziendale. A tutt’oggi, nel corso del 2018, nessun mezzo usato o nuovo è stato acquistato e nessun mezzo già in possesso è stato risanato e verniciato. Desideriamo che venga presa ogni misura idonea a garantire la sicurezza del lavoro di operatori e cittadini». I LOCALI. La denuncia, che prende in considerazione prevalentemente i mezzi per la pulizia e la raccolta rifiuti, ha anche un allegato che riguarda «il locale denominato “pesa” che si trova nel lato sud dell'edificio di via Molveno da dove entrano i camion per la pesatura e dove lavorano costantemente tutti i giorni alcuni dipendenti». Dalle foto si vedono buchi nel soffitto, macchie di muffa ed infiltrazioni che coinvolgerebbero anche gli impianti elettrici oltre ad un arredamento vecchio e pesantemente usurato. L'AZIENDA. Alto Vicentino Ambiente, però, non ci sta e passa al contrattacco. Lo fa attraverso le parole del presidente Carlo Lovato, che ha deciso di mettere i classici “puntini sulle i”, dopo aver effettuato una serie di verifiche interne. Lovato non nega ci sia qualche problema alla flotta di mezzi aziendali ma assicura: «Per l’anno in corso sono stati stanziati 800 mila euro destinati al rinnovo del parco mezzi ed è anche già stata indetta la gara per l’affidamento. Queste sono informazioni che i sindacati hanno già avuto tempo fa in un’apposita riunione e, quindi, non capisco il senso di questa denuncia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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