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Revisioni e polizze, raffica di multe

Agenti della polizia locale in una fase di controllo ai varchi elettronici. FOTOSERVIZIO  DONOVAN CISCATOUna delle telecamere poste a vigilanza del flusso veicolare
Agenti della polizia locale in una fase di controllo ai varchi elettronici. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUna delle telecamere poste a vigilanza del flusso veicolare
Agenti della polizia locale in una fase di controllo ai varchi elettronici. FOTOSERVIZIO  DONOVAN CISCATOUna delle telecamere poste a vigilanza del flusso veicolare
Agenti della polizia locale in una fase di controllo ai varchi elettronici. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUna delle telecamere poste a vigilanza del flusso veicolare

Veicoli non revisionati? Una strage. Non assicurati? Sono comunque tanti. E i varchi con il Targa system non hanno pietà e segnalano.

Dal 1 gennaio al 31 ottobre 2017 solo il Consorzio di polizia locale Alto vicentino ha sanzionato 666 mezzi che non erano stati sottoposti alla revisione periodica. Mentre 159 non erano assicurati. Auto e moto che sono finite sotto sequestro e nel 20% dei casi in demolizione.

I DATI. Sul fronte delle revisioni, sono stati beccati 258 guidatori a Schio, 60 a Piovene Rocchette, 93 a Marano, 71 a Santorso, 87 a Torrebelvicino, 16 a Valli del Pasubio, 73 a San Vito di Leguzzano, 5 ad Arsiero, uno a Velo d’Astico e uno a Pedemonte. Il totale è appunto di 666, numero che a qualcuno, appassionato di Bibbia o di esoterismo, farà drizzare i capelli. I veicoli “caduti” nei varchi sono circa 500 e sono soprattutto quelli di Schio e circondario. La mancata revisione comporta una sanzione di 169 euro, ridotta a 118 se si paga entro 5 giorni, oltre all’obbligo di tenere in garage il mezzo, che può uscire esclusivamente per dirigersi verso l’officina autorizzata.

NO POLIZZA. Diverso il discorso per i mezzi sprovvisti di copertura assicurativa, per cui scatta la pesante sanzione di 848 euro, ridotti a 548 in caso di oblazione rapida e il sequestro del mezzo. I dati relativi parlano di 78 veicoli fermati a Schio, 8 a Piovene, 17 a Marano, 11 a Santorso, 20 a Torrebelvicino, 2 a Valli, 18 a San Vito, uno ad Arsiero. Auto e moto finiscono nelle carrozzerie convenzionate in attesa che il sequestro si sblocchi e il proprietario possa tornarne in possesso. Ma qui scatta una seconda operazione, che ci viene spiegata dal comandante della polizia locale Alto vicentino, Giovanni Scarpellini.

ROTTAMAZIONE. Dei 159 veicoli sequestrati, una quarantina non verrà mai reclamata. «I varchi ci consentono così anche di fare pulizia del parco mezzi circolante, perché quelli che non vengono restituiti sono mezzi obsoleti, pericolosi per il traffico in generale». Insomma, non li vogliono indietro perché sono vecchi, e non valgono nulla e la spesa del recupero non vale la candela. A comportarsi in questo modo sono perlopiù automobilisti stranieri. «Se sono in condizioni pessime, è meglio che non girino per le nostre strada», è la chiosa del comandante. Difficile dargli torto. Un sospiro di sollievo lo possiamo tirare tutti: se queste “carrette” non assicurate dovessero provocare un sinistro, al danno si unirebbe la beffa.

SICUREZZA. I varchi non servono solo per stangare gli automobilisti o motociclisti incauti. Un caso recente, accaduto domenica, descrive un altro tipo di utilizzo: una Bmw ha centrato ed abbattuto la segnaletica stradale ad una rotonda di Ca’ Trenta. Grazie alle telecamere gli agenti sono risaliti ad un proprietario, un romeno che abita in centro a Schio, ed è scattata la sanzione. I varchi servono pure per identificare in tempo reale il passaggio di veicoli rubati, o anche di mettere sotto controllo quelli di soggetti pericolosi, come nel caso dell’ormai leggendario Diabolik, autore di numerosi furti e monitorato nei suoi spostamenti. È in carcere da un anno e mezzo a Gorizia.

Mauro Sartori

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