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«Raglia troppo? Salvate l’asinello Rischia il macello»

Caterina Maria Saccardo con l’asino Generale a TorrebelvicinoL’asinello al centro di dibattito
Caterina Maria Saccardo con l’asino Generale a TorrebelvicinoL’asinello al centro di dibattito
Caterina Maria Saccardo con l’asino Generale a TorrebelvicinoL’asinello al centro di dibattito
Caterina Maria Saccardo con l’asino Generale a TorrebelvicinoL’asinello al centro di dibattito

Il Generale “parla” troppo e deve essere trasferito. Ma non ci sono storie da film di militari che “spifferano” segreti di Stato, perché Generale non è un graduato bensì un asino che vive a Torrebelvicino. Un asino che raglia spesso e volentieri e con un tono di voce che non sempre segue i dettami del galateo. La sua voce, che arriva da un’area molto densamente popolata poco distante da via Galilei, ha infastidito parecchie persone, almeno una decina di famiglie. Uno dei residenti ha quindi deciso di inviare una segnalazione in Comune ed è scattata la visita della polizia locale del consorzio “Alto Vicentino”. Un’ispezione in cui gli agenti hanno verificato la situazione e hanno consigliato ai proprietari di spostare l’animale, per evitare ulteriori problemi. Nulla di più forte del web, per una situazione del genere. Immediato l’appello lanciato via Facebook dalla padrona, Caterina Maria Saccardo, dal titolo “Il Generale sfrattato”. Righe che non hanno lasciato indifferente il popolo della rete: «Ciao a tutti, mi presento, mi chiamo Generale e sono un asinello di circa tre anni – si legge in un lungo scritto che, poi, va al dunque-. Lo so che ho un gran vocione e che raglio quando passano le persone, i gatti, i cani, i bambini che vengono a trovarmi e che di notte lo faccio per solitudine ma credevo di non aver fatto male a nessuno. Oggi sono venuti a trovarmi i vigili, vogliono che me ne vada perché alcune persone proprio non mi sopportano, ho di nuovo paura di finire al macello». Centinaia di condivisioni che sono state solo un antipasto dell’ancor più ampia diffusione del secondo appello “Generale deve trovare una nuova casa” che ha elevato la questione a livello nazionale: «Purtroppo è sentenziato, sono tanto triste ma qui non posso più stare – si legge sulla pagina di Saccardo, che dà voce all’asino -. Posso solo dire che vile come l’uomo non conosco altra bestia». Immediata la corsa, sfrenata, all’adozione dell’animale che, con ogni probabilità, anche per stessa ammissione della proprietaria che tornerà in paese tra qualche giorno, non faticherà a trovare un’adozione “a cinque stelle”. Sono arrivate richieste da ogni angolo d’Italia: Radio Padova lancerà l’operazione “Salva l’asino”, mentre nella casella di posta del Comune è arrivata una richiesta ufficiale d’adozione da Castelbuono, provincia di Palermo: «Mandatecelo qui – scrive il sindaco siciliano -. Lo useremo per raccogliere rifiuti». Insomma, da Generale ai lavori socialmente utili, solo per citare due delle opzioni che si sono aperte per il trasferimento. Ed è proprio questa risonanza mediatica nazionale ad aver irritato il sindaco Emanuele Boscoscuro che, dopo un rapido consulto con gli uffici, precisa: «Non esiste alcun provvedimento di allontanamento. La polizia locale, dopo una segnalazione, ha fatto un sopralluogo con un approccio estremamente cordiale consigliando ai proprietari di spostare l’asino. Tutto qui. Bisogna dire che qui a Torre macelliamo l’asino e altrove lo onorano? Non è così, ma io devo pensare anche alla quiete dei miei concittadini». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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