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Schio

Quei colpi nella villa
del conte veneziano
Era il maggiordomo

La villa del conte Grimani
La villa del conte Grimani
La villa del conte Grimani
La villa del conte Grimani

SCHIO. Come in molti gialli, il colpevole era il maggiordomo. Mohan Anton Jansz, 37 anni, cittadino cingalese domiciliato a Venezia, è stato condannato per furto in abitazione aggravato dall’abuso di relazioni domestiche. Non un’abitazione qualsiasi, ma la villa del suo datore di lavoro, il conte Marcello Andrea Grimani Giustinian, l’89enne erede della famiglia nobile che ha dato numerosi Dogi alla Serenissima.

I furti, ai quali secondo l’accusa avevano partecipato anche i complici Fernando Loranjan Baddeliyanage e Joseph Marshall Bastiankoralage (finiti a processo separatamente), erano avvenuti nel febbraio del 2010. Il domestico aveva fatto entrare i complici nella villa di via Tessitori a Schio con le chiavi sottratte all’anziano proprietario. I ladri erano così entrati nella cantina al piano interrato, dalla quale avevano asportato tutta l’argenteria antica: vasi, candelabri, vassoi e una legumiera di proprietà del conte Giustinian, per un valore complessivo stimato in almeno 4 mila euro. I complici avevano messo tutto il materiale all’interno di una valigia e si erano allontanati. Erano stati i carabinieri veneziani a ricostruire la vicenda un anno dopo.

Le indagini sulle utenze telefoniche dell’imputato avevano permesso di risalire ai contatti con i complici, già dediti al furto di opere d’arte.

Messo alle strette, Jansz ha subito confessato e ha collaborato con gli inquirenti durante le indagini.

Una collaborazione che gli ha permesso di cavarsela con una condanna a otto mesi di reclusione e a 200 euro di multa.

P.MUT.

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