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«Pericoli al parco, rischio crollo per il cedro»

L’imponente cedro del Libano sarà tagliato dato che è secco.  CISCATO
L’imponente cedro del Libano sarà tagliato dato che è secco. CISCATO
L’imponente cedro del Libano sarà tagliato dato che è secco.  CISCATO
L’imponente cedro del Libano sarà tagliato dato che è secco. CISCATO

«Il cedro del Libano è secco: abbiamo paura che possa cadere. Bambini e famiglie sono in pericolo». I residenti del centro, preoccupati per la situazione, lanciano l'allarme per le condizioni di salute della maestosa pianta situata nel parco dei Donatori di sangue. E la preoccupazione ha un fondamento, visto che dal Comune arriva la conferma che «l'albero, sofferente, verrà abbattuto a metà ottobre». La città perderà un altro gigante verde dalla storia secolare. Stagione dopo stagione, per anni all'ombra della pianta ad alto fusto che spicca nell'area verde tra le vie Trento-Trieste e Maraschin, scledensi di ieri e oggi hanno giocato, passeggiato, letto libri, chiacchierato seduti sulle panchine che abbelliscono il parco intitolato ai donatori di sangue nel 1987, anno in cui si celebrò il trentennale della fondazione della sezione Avis di Schio. Il grande cedro del Libano, collocato nel giardino pubblico nei primi anni del Novecento, oggi «è malato e pericolante», come hanno notato alcuni residenti che si ritrovano abitualmente sulle panchine sotto le sue fronde. «Passo lì sotto ogni giorno - spiega la portavoce Giovanna Dalla Vecchia Zocche - e mi sono accorta che da qualche tempo la pianta aveva iniziato a seccarsi lentamente, da rigogliosa e verde è divenuta marrone. Inoltre ho paura che in queste condizioni, alla prima pioggia violenta, possa spezzarsi o peggio cedere con gravi danni. Mi spiace vedere l'albero in queste condizioni, mi pare sia stato piantato nel 1928 e fa parte della storia di Schio come il cedro del Libano che una volta spiccava in piazza Statuto». Il Comune, vista la situazione, corre ai ripari: «Il cedro del parco Donatori è da tempo monitorato dal Servizio ambiente e, considerata l'irreversibilità del suo stato fitosanitario, ne è già stato ordinato l'abbattimento, che è programmato per la metà di ottobre quando sarà terminata l'emergenza degli sfalci d'erba estivi». In contemporanea, dal municipio confermano che «verrà anche abbattuto un albero della medesima specie e simili dimensioni nella caserma dei carabinieri in via Maraschin». Analoga sorte era toccata, nel 2006, al cedro del Libano di piazza Statuto, ultimo baluardo di quello che una volta era l'antico giardino di palazzo Garbin immortalato in numerose cartoline e foto d'epoca. La pianta, risalente al 1880, era stata intaccata da una malattia che ne aveva innescato il rinsecchimento irreversibile e pertanto l'amministrazione comunale aveva deciso di potarlo e successivamente di recuperarne parte del legno per realizzare, grazie al contributo di abili intagliatori e scultori, un presepe che poi è stato donato alla comunità. La situazione della piazza, rimasta senza alberi per molti anni, è ora ritornata all'attenzione dell'amministrazione comunale. Con un bando di progettazione partecipata, ha avviato un percorso per rivitalizzarla e trovare nuove idee per rendere più bello e confortevole uno spazio caro agli scledensi, facendolo magari tornare, almeno parzialmente, allo splendore di fine ’800 e primi ’900, quand’era il parco della dimora gentilizia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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