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Non ci sono più bimbi Chiudono le “Marconi”

Le scuole “Marconi” destinate alla chiusura.  FOTO DONOVAN CISCATOUn’immagine del 2013, con la scuola ancora a pieno regime
Le scuole “Marconi” destinate alla chiusura. FOTO DONOVAN CISCATOUn’immagine del 2013, con la scuola ancora a pieno regime
Le scuole “Marconi” destinate alla chiusura.  FOTO DONOVAN CISCATOUn’immagine del 2013, con la scuola ancora a pieno regime
Le scuole “Marconi” destinate alla chiusura. FOTO DONOVAN CISCATOUn’immagine del 2013, con la scuola ancora a pieno regime

Non ci sono più alunni e allora addio alle “Marconi”. Così il centro storico rimane senza una scuola primaria e secondaria pubblica. Proprio quel centro che invecchia, che ha percentuali di stranieri ben superiori alla media e che non è riuscito ad eleggere nemmeno un Consiglio di quartiere per mancanza di votanti. Un impoverimento progressivo a cui si aggiunge l’ultimo, inevitabile tassello del mosaico. Il campanello d’allarme era suonato nel 2015, quando alle “Marconi”, nel frattempo trasferite dall’antica sede nell’omonima via, costruita nel ventennio fascista e destinata a diventare il nuovo comando di polizia locale, alle ex medie di via Maraschin, in coabitazione con il liceo Martini, non si era riusciti a mettere insieme una classe prima. Il tracollo da lì è stato inesorabile. Si è passati dai 143 iscritti in nove sezioni dell’annata scolastica 2014/15 (di cui ben 85 di origine straniera), ai 93 e sei dell’anno successivo, via via sino ai 35 e due di dodici mesi e ai 14 alunni in un’unica classe di quest’anno. Quattro anni fa la multietnicità delle “Marconi” divenne base per offerte formative specifiche, cui seguirono riconoscimenti come “Scuola ambasciatore dell’Unicef” con tanto di targa all’ingresso dell’edificio. Se dapprima c’è stato un flusso di bambini verso altri plessi, causato in parte dal fatto che oltre la metà degli iscritti alle “Marconi” era di origine straniera (il 59 per cento nel 2015), adesso di fatto anche la multietnicità viene meno. Non arrivano nuovi migranti con bimbi piccoli e quelli stanziali cominciano ad avere età da secondarie e superiori. «L’andamento della popolazione del territorio registra un progressivo e generale calo demografico - scrive l’assessore Roberto Polga nella delibera adottata . - Nel tempo si è registrato un movimento costante e spontaneo degli alunni residenti nella zona centrale della città, in cui è situata la primaria “Marconi”, appartenente all’istituto comprensivo “Fusinato”, verso altri plessi». Così viene messo nero su bianco: «a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 proponiamo la chiusura delle “Marconi”. La richiesta è stata inviata in Regione, all’Ufficio scolastico territoriale di Vicenza e alla stessa “fusinato”, che perde un pezzo peraltro ampiamente previsto. Rimangono aperte in città le primarie “Don MIlani”, “San Benedetto”, “Rosmini” , “Don Gnocchi”, “Da Feltre”, “Palladio” e la “Giovanni XXIII” a S.Ulderico di Tretto, la più lontana dal centro ma anche quella con meno difficoltà a riempire le aule. In centro rimane la paritaria gestita dall’istituto canossiano di via Fusinato, ultimo baluardo, seppur privato, dell’istruzione primaria nel cuore della città. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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