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Schio

Migranti al De Lellis
Zaia: «Una follia»
Anche l'Ulss4 dice no

L'ex ospedale De Lellis, a Schio
L'ex ospedale De Lellis, a Schio
L'ex ospedale De Lellis, a Schio
L'ex ospedale De Lellis, a Schio

VENEZIA. «L'ennesima follia: immigrati a stretto contatto con cittadini che si recano ancora oggi a ricevere cure e servizi. C'è ancora tempo perché si eviti questa rischiosa assurdità. Mi auguro una tempestiva marcia indietro. Il Prefetto sappia sin d'ora che vigileremo sui limiti entro i quali egli eserciterà i suoi poteri».

Così il governatore Luca Zaia, dopo aver saputo dell'intenzione del prefetto di Vicenza, Eugenio Soldà, di utilizzare le strutture non aperte al pubblico dell'Ex Ospedale De Lellis di Schio per collocare una quota non ancora definita di migranti.

 

Intanto l’Ulss4 Altovicentino si è detta indisponibile «a mettere volontariamente a disposizione della Prefettura la sede dell’Ex ospedale De Lellis di Schio» per l’accoglienza di gruppi di immigrati. Lo ha comunicato al prefetto Eugenio Soldà, con una mail, il direttore generale Daniela Carraro, dopo aver appreso dell’intenzione dell’ufficio
di governo di procedere per questo scopo alla requisizione dell’immobile. «La lettera - precisa l’Ulss4 - è stata scritta dopo aver informato il presidente della Regione Luca Zaia». L’ex ospedale "San Camillo De Lellis" di Schio è stato riconvertito nell’ambito della programmazione sanitaria regionale, parzialmente a sede di servizi distrettuali,
sanitari e socio sanitari, e parzialmente chiuso ed interdetto a qualsiasi uso.

 

Tutti i particolari nel Giornale in edicola domani

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