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Schio

Matino: «Villino
Rossi, vendita
scandalosa»

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Lo scrittore Umberto Matino polemico sulla vendita di villino Rossi. FOTO CISCATO
Lo scrittore Umberto Matino polemico sulla vendita di villino Rossi. FOTO CISCATO
Lo scrittore Umberto Matino polemico sulla vendita di villino Rossi. FOTO CISCATO
Lo scrittore Umberto Matino polemico sulla vendita di villino Rossi. FOTO CISCATO

SCHIO. «Un'operazione scandalosa, l'ennesima bestialità». Così lo scrittore Umberto Matino interviene a gamba tesa dopo aver letto sulle pagine del Giornale di Vicenza la notizia che il Demanio mette in vendita ai privati il villino Rossi di via Maraschin con il beneplacito dell’amministrazione comunale e valutazione di tre milioni di euro, più altrettanti per il restauro. Con una convenzione sottoscritta tra il Comune di Schio e lo Stato, si è infatti giunti all'accordo di mettere in vendita il fabbricato con l'annesso parco, allargando ai privati la possibilità di aggiudicarsi un pezzo di storia della città, offrendo destinazioni d'uso diverse dalla sola residenziale e cercando così anche di scongiurarne il progressivo degrado. Questo perché, come ha spiegato il sindaco Valter Orsi, «il Comune non è nelle condizioni di garantire l'esborso dei tre milioni per la ristrutturazione che dovrebbe compiersi in 5 anni». 

 

Matino, che ha di recente pubblicato un thriller di successo che parla anche dei Rossi, va però all'attacco: «Non bisogna essere dei particolari cultori della storia scledense per capire l'importanza storico-architettonica di tale edificio, e più in generale dell'intero patrimonio rossiano: che il sindaco di Schio si è dato da fare perché quel patrimonio, costruito con denaro ricavato dal lavoro di migliaia di lavoratori scledensi, venga alienato a favore di privati mi pare francamente scandaloso».  Secondo lo scrittore il Comune avrebbe dovuto muoversi «per trovare i fondi per un suo restauro». E aggiunge una puntura: «La Giunta regionale che è così "legata al territorio", sicuramente non avrebbe lesinato i propri contributi e il proprio appoggio per i fondi europei».
 

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