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La commissione della sanità ora perde i pezzi

L’ospedale Alto vicentino su cui dovrebbe vigilare la commissione
L’ospedale Alto vicentino su cui dovrebbe vigilare la commissione
L’ospedale Alto vicentino su cui dovrebbe vigilare la commissione
L’ospedale Alto vicentino su cui dovrebbe vigilare la commissione

Con ben quattro dimissionari nel giro di poche ore la commissione consiliare sanità perde decisamente i pezzi e dai tredici membri iniziali si ritrova con otto. E non si escludono ulteriori fuoriuscite. Sotto accusa in particolare l'operato del presidente Marco Tolettini e dell'amministrazione comunale. Il gruppo di lavoro straordinario era stato creato nel marzo 2017 su proposta originaria del consigliere comunale Carlo Cunegato (Tessiamo Schio) e sostenuta dal gruppo del Pd, con l'obiettivo specifico di vigilare sulla qualità dei servizi socio-sanitari in seguito alla riorganizzazione dell'Ulss 7, con particolare riferimento al distretto n.2. Dopo un paio di mesi ad abbandonare il tavolo di lavoro era stato il consigliere Mauro Tessato (gruppo misto), mentre sono recenti le dimissioni dei colleghi Valeria Grazian (Pd) e Carlo Cunegato (Tessiamo) e dei membri esterni Mariano Barbieri (rappresentante delle associazioni) e Manuela Teso (cooperative sociali). «La commissione di fatto – sottolineano Cunegato e Grazian - ha lavorato solo i primi tre mesi, nei quali abbiamo approfondito il tema della “Azienda Zero” e della medicina integrata, ascoltando alcuni medici che hanno evidenziato preoccupazioni importanti per il destino della sanità nel nostro territorio». A detta loro poi ci sarebbe stato il nulla. «Nel corso del tempo il presidente non ha convocato ulteriori incontri, forse perché il sindaco non vuole fare emergere alcune contraddizioni e preferisce che si dica che va tutto bene. Non sono mancate le sollecitazioni da parte nostra ma alla fine, di fronte ad una commissione che non lavora, ci siamo dimessi per non essere complici». Un pensiero in linea con quello di Barbieri e Teso, che hanno evidenziato come «da tre mesi non c'è alcuna convocazione. Non si lavora e intanto la riforma sanitaria regionale va avanti. Rimanendo sempre dentro ad una stanza, senza uscire sul territorio, non è possibile valutare e vigiliare sulla qualità dei servizi sanitari. Alcuni di noi avevano presentato proposte operative, documenti, testimonianze, mai realmente prese in considerazione con azioni conseguenti. Eppure i problemi ci sono». Oltre al presidente, restano ora nella commissione Alessandro Gori (Lega), Andrea Gecchelin (Noi Cittadini), Domenico Storti (Veneto Stato), Marco Vantin (M5S); come esterni Nerio Dalla Vecchia (categorie economiche), Simonetta Foletto (associazioni), Daniele Girardi (sindacati). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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