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La città invecchia, emorragia di studenti

Luca Romano in platea al Toaldi Capra.  FOTO DONOVAN CISCATO
Luca Romano in platea al Toaldi Capra. FOTO DONOVAN CISCATO
Luca Romano in platea al Toaldi Capra.  FOTO DONOVAN CISCATO
Luca Romano in platea al Toaldi Capra. FOTO DONOVAN CISCATO

Schio invecchia più degli altri Comuni e il calo demografico avrà ripercussioni su scuola e mondo del lavoro. La diminuzione delle nascite, la chiusura delle storiche scuole elementari del centro, le Marconi, e il progressivo invecchiamento della popolazione sono il primo sintomo di un cambiamento irreversibile. Uno scenario allarmante di cui si è discusso nel convegno organizzato a palazzo Toaldi Capra dall’associazione Schio Polis che ha visto come ospiti Franco Beltrame, responsabile area lavoro, previdenza ed education di Confindustria Vicenza, Sandra Fontana, responsabile dell’ufficio scuola di Confartigianato e Giorgio Spanevello, direttore Fondazione Its Academy Meccatronica Veneto. Spunto di partenza per le loro riflessioni su istruzione, formazione e lavoro sono stati i dati della ricerca demografica condotta da Luca Romano. «L’indice di vecchiaia nel nostro territorio, ovvero il rapporto tra le persone che hanno più di 64 anni e chi ha meno di 15 anni, è molto alto: la media in provincia è 148%, nell’Alto vicentino 151%, a Schio 177%. I Comuni dell’Alto vicentino che hanno più anziani sono quelli montani - spiega Romano -. La presenza dell’immigrazione vede Schio con una media 12,6%, l’Alto vicentino 9% , la provincia 9,7%». La popolazione invecchia e ci sono sempre meno bambini. «Il calo demografico - prosegue l’esperto - sta aggredendo la fascia di età compresa tra 6 e 11 anni. Da qui a dieci anni i bambini tra i 6 e 11 anni caleranno del 13,3%. L’effetto sul futuro delle nostre scuole sarà imponente dal 2027 al 2037: ci sarà un calo totale del 30% degli iscritti negli istituti superiori nell’Alto Vicentino». Sul fronte del lavoro, «il tasso di occupazione in Provincia è al 50,4%, nell’Alto vicentino è al 50,2 % mentre a Schio è al 47,7%; dall’altra parte il tasso di disoccupazione in Provincia è al 6,2%, nell'Alto vicentino al 6% e a Schio al 7,3%. Siamo di fronte a una diminuzione dei contratti a tempo indeterminato e a un aumento di quelli a tempo determinato per persone sotto i 35 anni. Cresce la ricerca di personale molto qualificato soprattutto nel settore industriale». Di fronte a questi dati è sorto un quesito: come potrà il sistema industriale diventare strategico per orientare la formazione scolastica e universitaria? «Prima dell’alternanza scuola-lavoro c’era molta difficoltà nel far incontrare il mondo del lavoro con le scuole - spiega Sandra Fontana, di Confartigianato - La sfida è riuscire a mettere in comunicazione queste due anime della società. L’alternanza scuola-lavoro ha posto le basi di questo sistema duale coinvolgendo 25 mila studenti vicentini, ma vi sono ancora limiti da superare con percorsi formativi più strutturati». «Le aziende oggi ricercano nuove e specifiche competenze per mantenere la loro competitività sul mercato globale sempre più variabile e stagionale- interviene Franco Beltrame, di Confindustria -. L’informatizzazione va implementata: in quest’ambito si stanno creando nuove figure professionali che necessitano di un’adeguata formazione attualmente mancante a livello universitario». «L’aggiornamento professionale deve essere costante- conclude Giorgio Spanevello - I giovani hanno bisogno di competenze flessibili, il mondo della formazione deve lavorare su questo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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