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Futuro della Fabbrica alta «Il sindaco non ha idee»

Fabbrica alta con cartello enigmatico, errore compreso.  STUDIO STELLAGli esponenti del Pd scledense nella conferenza di ieri.  S.D.C.
Fabbrica alta con cartello enigmatico, errore compreso. STUDIO STELLAGli esponenti del Pd scledense nella conferenza di ieri. S.D.C.
Fabbrica alta con cartello enigmatico, errore compreso.  STUDIO STELLAGli esponenti del Pd scledense nella conferenza di ieri.  S.D.C.
Fabbrica alta con cartello enigmatico, errore compreso. STUDIO STELLAGli esponenti del Pd scledense nella conferenza di ieri. S.D.C.

Il Comune è o non è proprietario della Fabbrica Alta? Un dubbio che si trascina da mesi ma che per il Pd scledense è solo «un palliativo che l’amministrazione Orsi sta mettendo in campo per temporeggiare in assenza di idee concrete per la riqualificazione dell’area». Esplode la polemica sull’edificio simbolo della città, con l’attacco congiunto del gruppo consiliare del Pd e del circolo sezionale di partito che ieri hanno espresso il loro totale disappunto sull’operato del sindaco e della giunta. Ma Orsi ribadisce di «essere in attesa di una definitiva perizia legale già partita da parte dell’avvocatura civica che permetterà di fare chiarezza su una situazione molto complessa e che forse i consiglieri sottovalutano». Ieri il segretario di sezione Leonardo Dalla Vecchia con il capogruppo Giovanni Battistella e i consiglieri Mario Benvenuti e Davide Casarotto hanno rotto ogni indugio. «Per noi non c’è alcun dubbio sulla proprietà della Fabbrica Alta e annessi - hanno dichiarato - è chiaro che sono del Comune. L’atteggiamento del sindaco rappresenta solo un temporeggiare perchè lui e la sua giunta non sanno cosa fare concretamente dell’area, non hanno progettualità a lungo termine e nemmeno la volontà a quanto pare. Idem per il complesso Jacquard. Orsi ha dichiarato più volte di aver già ottenuto pareri legali ottenendo risposte contrastanti. Abbiamo richiesto di visionarle, ma ci è stato risposto che si trattava di consulti orali, pertanto di fatto non esistono agli atti. Se avesse realmente dei dubbi, non continuerebbe a far organizzare iniziative dentro l’edificio e nelle aree esterne come invece accade, è chiaro che sta prendendo tempo». Per i membri del Pd scledense la situazione di stasi in atto è gravissima perchè «se va avanti così fra dieci anni andrà a finire che i legami storici, il senso identitario e le radici andranno persi definitivamente». Quindi una doppia rovina. «Peccato che nei mandati precedenti – ha sottolineato il sindaco - loro non abbiano alzato un dito per cercare soluzioni concrete. La situazione è molto complessa e richiede ragionamenti tecnici molto più ampi che riguardano anche i carichi urbanistici, i quali hanno relative cubature, valori e costi, correlati anche alla stessa donazione della Fabbrica Alta. I progetti ci sono, ma vogliamo attendere l’esito della perizia legale. Non mi sento di accettare lezioni da chi ci ha lasciato il Giardino Jacquard ridotto a un ammasso di rovi e il suo teatro sfondato». La polemica ha virato anche sul piano prettamente economico, quando il Pd ha evidenziato che nel prossimo bilancio consuntivo ci sarà un avanzo di amministrazione di 3 milioni di euro «che potevano essere ben impiegati per la Fabbrica Alta, almeno per cose basilari, come la messa in sicurezza di alcuni locali, la creazione del percorso ciclopedonale e molto altro». Orsi nega e e ribadisce che «quelle risorse erano già state destinate a coprire opere fondamentali per la città quali la messa in sicurezza dei ponti e di alcune scuole, oltre che dare il via a progetti per la grande viabilità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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