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Ex Pignone, Gps la insacca per 8 milioni

L’ex stabilimento del Pignone in viale dell’Industria che sarà abbattutto per far posto alla nuova fabbricaIl quartier generale del gruppo Gps in viale dell’Industria
L’ex stabilimento del Pignone in viale dell’Industria che sarà abbattutto per far posto alla nuova fabbricaIl quartier generale del gruppo Gps in viale dell’Industria
L’ex stabilimento del Pignone in viale dell’Industria che sarà abbattutto per far posto alla nuova fabbricaIl quartier generale del gruppo Gps in viale dell’Industria
L’ex stabilimento del Pignone in viale dell’Industria che sarà abbattutto per far posto alla nuova fabbricaIl quartier generale del gruppo Gps in viale dell’Industria

A 69 anni Daniele Grotto ha deciso di alzare ancora una volta l’asticella degli obiettivi aziendali. L’imprenditore alla guida del gruppo “Gps Packaging” che con le sue società, tra cui Rotomet, a fine 2018 ha superato i 90 milioni di fatturato e ha macinato una decina di milioni di euro di utili, ha deciso di acquistare la grande area dell’ex Pignone da 80 mila metri quadrati sulla quale sorgeva la fabbrica Smit, mettendo sul piatto della bilancia 8 milioni di euro. Ha superato la concorrenza che aveva puntato gli occhi sul capannone da 22 mila metri quadrati realizzato dall’Eni all’inizio degli anni Settanta, perché il pragmatico Grotto entro un paio d’anni vuole insediarvi una delle tre divisioni del suo gioiello aziendale che continua a crescere nel design e la produzione di “shopping bags”, buste di carta e sacchetti personalizzati per uso industriale, alimentare e cosmetico. «Ho voglia di scommettere sul futuro e per questo ho deciso di investire ancora perché credo nella mia città e nella dimensione sociale del nostro ruolo imprenditoriale», spiega Grotto, che non a caso sul profilo social è sulla tolda della sua barca a vela con lo sguardo fisso verso l’orizzonte. L’operazione finanziaria di acquisto dell’area ex Pignone è stata perfezionata sul finire dell’autunno a Firenze. Assistito dall’avvocato Alessandro Zennaro di Arzignano, Daniele Grotto ha voluto aggiungere un altro importante tassello a un gruppo di aziende che punteggiano la zona industriale di Schio. Anche perché agli 8 milioni per l’acquisto dell’area, un quarto della quale è stata già ceduta a un’azienda della zona esterna al gruppo, Grotto aggiungerà un’altra tranche di almeno 5 milioni di euro per realizzare un moderno stabilimento che riqualificherà una zona storica e di prestigio dell’area industriale. Il gruppo ”Gps Packaging” dà lavoro a quasi 300 persone dirette e a molte altre nell’indotto. Per comprendere lo spirito innovativo di Grotto, basti pensare che nel 2000 si è inventato Rotomet, società nata da una costola di Gps che è diventata leader nella produzione di etichette sleeve e che ha chiuso il 2018 con un fatturato vicino ai 20 milioni e un utile netto che non si discosterà molto dai 3 milioni. «Vedere che un’area di rilievo della zona industriale era in abbandono da tempo - aggiunge l’industriale - francamente mi faceva impressione e così con i miei collaboratori ho pianificato un’operazione che guarda al futuro perché credo nella crescita della società». Daniele Grotto è da sempre un imprenditore dal basso profilo. Ha preferito far parlare i numeri, che in quarant’anni di attività sono cresciuti in progressione geometrica, all’insegna del motto del grande manager statunitense Harold Geneen, secondo il quale un management si giudica soltanto dai risultati, il resto sono chiacchiere sterili. «Entro il 2020 mi auguro che la nuova fabbrica vada a regime - conclude Grotto - per rinforzare quegli obiettivi che sono alla base delle continue sfide del fare impresa al giorno d’oggi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivano Tolettini

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