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Ecor in cattedra per aiutare l’Esercito

Un momento delle lezioni che sono state proposte a 150 giovani ufficiali appartenenti all’Esercito.  K.Z.Esposti alcuni pezzi prodotti con le stampanti tridimensionali.  K.Z.
Un momento delle lezioni che sono state proposte a 150 giovani ufficiali appartenenti all’Esercito. K.Z.Esposti alcuni pezzi prodotti con le stampanti tridimensionali. K.Z.
Un momento delle lezioni che sono state proposte a 150 giovani ufficiali appartenenti all’Esercito.  K.Z.Esposti alcuni pezzi prodotti con le stampanti tridimensionali.  K.Z.
Un momento delle lezioni che sono state proposte a 150 giovani ufficiali appartenenti all’Esercito. K.Z.Esposti alcuni pezzi prodotti con le stampanti tridimensionali. K.Z.

La stampa 3d “rivoluziona” l'esercito grazie ad Ecor International. La società per azioni di via Friuli, con un fatturato che si attesta oltre i 35 milioni di euro, è salita in cattedra. La platea dell'azienda scledense era composta da oltre 150 giovani ufficiali del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito italiano da aggiornare sulla stampa tridimensionale. La Direzione degli armamenti terrestri nel segretariato generale della difesa a Roma ha ospitato un aggiornamento per veicolare, tra le varie competenze delle forze armate, le innovazioni tecnologiche ormai entrate nell’uso industriale. L'incontro è stato organizzato con Anutei, Associazione nazionale ufficiali tecnici dell'esercito ed è stato proprio il presidente Antonio Guicciardino a dare il benvenuto, lasciando poi spazio al presidente di Ecor Sergio Lucietto, ma anche al sindac o di Schio Valter Orsi e al direttore degli armamenti terrestri Francesco Castrataro. È stato poi il generale di corpo d'armata, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, Nicolò Falsaperna, a dare il via ai lavori. La lectio magistralis del generale Falsaperna si è concentrata sulla “Logistica 4.0”. Ma cosa c'entra la logistica innovativa con la stampa 3d? Grazie a stampanti sempre più avanzate e a tecniche sarà possibile produrre sul campo componenti di vario genere, anche con materiale rinforzato da fibra di vetro, carbonio o kevlar. Come dire pezzi di strumentazioni o di giubbotti antiproiettile. Fantascienza? No, perché ci sono stati esempi pratici e alcuni componenti prodotti sono stati esposti durante il convegno. Un seminario di alto rilievo in cui si sono susseguiti relatori sia dal mondo accademico, sia da quello industriale. Con Ecor, anche Schio e il Pasubio si sono ritrovati a Roma, perché l'azienda ha voluto ricordare il centenario dalla conclusione della prima Guerra mondiale, facendo risaltare la terra di origine dell'azienda, uno dei luoghi del conflitto. Il coro Ges di Schio ha proposto un itinerario di canti popolari e sacri con particolare attenzione ai personaggi e ai luoghi della storia locale. Poi, sono stati allestiti pannelli informativi sulla Strada delle 52 gallerie, luogo simbolo della memoria e capolavoro dell'ingegneria militare. «Siamo onorati di poter collaborare ai progetti delle nostre forze armate - ha spiegato il presidente di Ecor International, Sergio Lucietto-. Sentirci parte di questa cooperazione è per noi motivo di grande orgoglio perché tali iniziative hanno come fine la sicurezza, la salvaguardia delle nostre famiglie e delle nostre tradizioni». «Ecor International ha deciso di affacciarsi al mondo della Difesa perseguendo la propria strategia di diversificazione del business, a partire dalle competenze specialistiche acquisite nella manifattura di prodotti critici e complessi per le macchine automatiche “core business” dell’azienda», ha aggiunto Fabrizio Casadei che guida il centro di ricerca Ecor, Il Sentiero International Campus. Orgoglio e formazione per il sindaco Orsi, che ha affiancato la delegazione Ecor: «Un'esperienza istruttiva e che mi ha reso fiero della città». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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