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Commissariato, patto fra 36 sindaci

Sindaci e rappresentanti dei consorzi di polizia locale che hanno sottoscritto il documentoUn posto di blocco della polizia stradale del distaccamento di Schio
Sindaci e rappresentanti dei consorzi di polizia locale che hanno sottoscritto il documentoUn posto di blocco della polizia stradale del distaccamento di Schio
Sindaci e rappresentanti dei consorzi di polizia locale che hanno sottoscritto il documentoUn posto di blocco della polizia stradale del distaccamento di Schio
Sindaci e rappresentanti dei consorzi di polizia locale che hanno sottoscritto il documentoUn posto di blocco della polizia stradale del distaccamento di Schio

Schio, Thiene e Valdagno. Ma anche i tre consorzi di polizia locale Alto Vicentino, Nord Est Vicentino e Valle Agno. Trentasei comuni hanno chiesto ad una sola voce l'istituzione del commissariato di polizia a Schio. In tempi di ristrettezze su ogni fronte, se c'è una possibilità che il Ministero dell'Interno prenda in considerazione questa dispendiosa richiesta, è proprio quella di unire i 250 mila cittadini che popolano il territorio. La strada della compattezza, non sempre facile da percorrere, è stata imboccata l'altra sera. Valter Orsi per Schio, Gianni Casarotto per Thiene e Michele Cocco per Valdagno non erano soli. I comandanti Giovanni Scarpellini e Daniele Vani, i rappresentanti politici ed amministrativi dei consorzi Albino Mosele, Emanuele Boscoscuro, Francesco Lanaro e Giovanni Perazzolo, Ruggero Gonzo e Maria Teresa Sperotto hanno voluto testimoniare la compattezza del territorio in un momento non facile sul fronte della sicurezza. Orsi, padrone di casa, ha letto il documento che sarà inviato a Roma. Un testo in cui vengono espresse le paure dell'Alto Vicentino. Microcriminalità e violenza hanno colpito piazze, strade, negozi, bar ma soprattutto le persone. «Un quadro a cui il nostro territorio, che ha sempre vantato un livello di sicurezza e una garanzia di incolumità elevati, non è abituato e non vuole abituarsi», ha precisato il primo cittadino scledense. In questo caso, il ruolo da capofila di cui è investito il municipio di Schio non regala onori, ma prevalentemente oneri. La città dell'Omo, infatti, sfiora i 40 mila abitanti e, oltre ad essere la più popolosa dell'Alto Vicentino è la decima a livello regionale. La richiesta si poggia anche su dati anagrafici: il documento, infatti, elenca tutto quello che è stato fatto e quanto è stato investito sul capitolo sicurezza in questo periodo, ma nelle pagine c'è una ricognizione puntuale sulla dislocazione delle forze di polizia nell'area proprio in rapporto alla popolazione residente. La dotazione attuale, secondo quanto riportato dalle amministrazioni locali, sarebbe «molto distante dai numeri che dovrebbero essere messi in campo in rapporto alla popolazione residente». «La richiesta del commissariato di polizia di Stato a Schio, non sminuisce in alcun modo il ruolo importantissimo che tutti riconosciamo a carabinieri, guardia di finanza e alle forze dell'ordine in genere ai quali va stima, rispetto e riconoscimento -ha proseguito Orsi-. L'obiettivo è di dare un valore aggiunto alle nostre comunità, luoghi che per qualità della vita e importanza produttiva, contribuiscono in modo concreto allo sviluppo economico e sociale di una parte importante di tutta la provincia di Vicenza». Il pensiero del primo cittadino era emerso anche dopo l'incontro dell'altro giorno in Prefettura. In quel caso, i dati che gli erano stati forniti riguardo alle azioni messe in campo per contrastare la criminalità erano stati «soddisfacenti». Dopo questa prima condivisione del documento, ci sarà bisogno di un passaggio ufficiale con la vera e propria sottoscrizione definitiva. Quindi, la richiesta arriverà nelle stanze del Ministero che sarà chiamato ad una risposta. Una risposta che il territorio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl ZIlliken

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