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Cinema a rischio Crollano i biglietti per il multisala

Cartelloni cinematografici di fine stagione all’incrocio di via Baratto e Ss. Trinità.   S.D.C.
Cartelloni cinematografici di fine stagione all’incrocio di via Baratto e Ss. Trinità. S.D.C.
Cartelloni cinematografici di fine stagione all’incrocio di via Baratto e Ss. Trinità.   S.D.C.
Cartelloni cinematografici di fine stagione all’incrocio di via Baratto e Ss. Trinità. S.D.C.

Tempi duri per le sale cinematografiche dell’area scledense, che chiudono il primo anno di sfida allo Starplex di Marano. I cinema locali si sono trovati alle strette nel competere contro un colosso da 32 spettacoli a settimana, un numero che i “piccoli” riescono a raggiungere in 5 settimane di media. Lo storico cinema dei Salesiani, ad esempio, si è visto sottrarre circa il 65% del pubblico, un dato abbastanza allarmante considerando anche la differenza prezzi tra le due sale. Anche il cinema Aurora di Malo si è visto portar via un buon 30% di utenze per quanto riguarda le prime visioni e persino il cinema Pasubio, nonostante abbia programmazioni diametralmente diverse, svolgendo da anni l’attività di cineforum, ha riscontrato alcune, seppur lievi, perdite. La causa delle flessioni è da imputare in parte anche alle case di distribuzione, le quali non hanno alcun interesse economico nell’avvantaggiare le piccole sale, preferendo di gran lunga i multisala e la loro disponibilità di spazio. Se un cinema monosala volesse proiettare il titolo del momento, come potrebbe essere un blockbuster americano, sarebbe costretta infatti dalla casa di distribuzione a mantenerlo in programma per diverse settimane, limitando così la scelta al pubblico. È abbastanza chiaro che un multisala non risente minimamente di questo problema, avendo comunque molto altro spazio da dedicare agli altri titoli in programmazione. «Non abbiamo nessuna intenzione di mollare, abbiamo vissuto sugli allori da quando abbiamo aperto fino a quest’anno, è giunto il momento anche per noi di metterci seriamente in gioco», sono le parole di don Alberto Maschio, direttore dell’oratorio salesiano, intenzionato a rafforzare la propria sala con una programmazione «ancora da delineare», ma probabilmente funzionale, conoscendo la determinazione del direttore. «Il nostro target sono sempre stati i ragazzi e le famiglie e i film proiettati quest’anno non hanno avuto molto successo- continua -il nostro cinema è sempre stato gestito da volontari e non ritengo il momento di farlo chiudere, non vogliamo neppure fare una “guerra tra poveri” sui prezzi per accaparrarci il pubblico, abbiamo un po’ di tempo per decidere quale strategia adottare». Anche gli altri cinema sono concordi nel sostenere che le perdite riscontrate quest’anno possono essere imputate non solo al fattore novità che può rappresentare lo Starplex, ma anche ai titoli che sono usciti nella stagione appena trascorsa, la maggior parte dei quali non ha raggiunto nemmeno il milione di euro di incassi in tutta Italia. All’Aurora di Malo la pensano allo stesso modo: «La programmazione va ripensata tenendo conto che a pochi chilometri si trova di tutto e di più. Quindi la battaglia va fatta sui prezzi e sulle proposte di qualità». A Schio, dove si continua a battagliare contro la grande distribuzione commerciale, nessuno sembra però muoversi per salvare “i cinema di vicinato”. Hanno chiuso Centrale, Astra e Sociale e chi resiste lo fa per passione, cominciando a fare i conti con chi, famiglie comprese, non bada al costo del biglietto e segue la massa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Dagli Orti

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