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Schio

Chiude dopo 50 anni
il supermercato
del centro storico

Il supermercato Pam, apero nel ’68, che chiuderà l’attività a fine anno. FOTO DONOVAN CISCATO
Il supermercato Pam, apero nel ’68, che chiuderà l’attività a fine anno. FOTO DONOVAN CISCATO
Il supermercato Pam, apero nel ’68, che chiuderà l’attività a fine anno. FOTO DONOVAN CISCATO
Il supermercato Pam, apero nel ’68, che chiuderà l’attività a fine anno. FOTO DONOVAN CISCATO

Si avvia verso la chiusura dopo quasi mezzo secolo il primo supermercato dell’Alto Vicentino. Il Pam di piazza Almerico da Schio era stato aperto nel 1968 e non si è mai spostato dalla sede nella galleria condominiale.

Gli anni di crisi oltre al progressivo calo di attrattività della zona e gli affitti elevati hanno portato però il titolare a disdire il contratto. Dal primo gennaio, dunque, le porte dello spazio commerciale rimarranno sprangate.

La voce della chiusura ha generato dispiacere e preoccupazione tra molti residenti del centro, soprattutto anziani, ma non solo.

Coloro che per sopraggiunti limiti d’età devono o preferiscono muoversi a piedi, infatti, temono di perdere la loro indipendenza nel fare la spesa. In diversi hanno già fatto presente al sindaco e al consiglio di quartiere (che domenica chiama al voto per il rinnovo) di rischiare di perdere l’unico negozio alimentare in cui rifornirsi.

La chiusura però sarebbe inevitabile. «Ho già dato la disdetta, quindi la data del 31 dicembre è ormai irrevocabile - conferma Massimo Andolfatto, da 4 anni proprietario del negozio in franchising - Da tempo chiedevamo una riduzione dell’affitto, non più adeguato al giro d’affari, ma non abbiamo raggiunto il compromesso. Non ci restava altro da fare».

Preoccupazione per il futuro degli otto lavoratori del supermercato. Si è valutata anche la possibilità di riaprire da un’altra parte. Certezze però non ce ne sono. «Abbiamo considerato di spostarci nello spazio delle ex Poste in via Rompato - continua - Però è tutto da vedere».

La chiusura secondo lui è dettata da diverse ragioni: «Anche noi commercianti abbiamo le nostre colpe, però due terzi degli abitanti rimasti in centro sono anziani con più di 80 anni o immigrati. Non ho pregiudizi, però oggettivamente si tratta di categorie che in media hanno minori possibilità economiche. Sono le famiglie che tengono in vita i negozi».

Non è il Pam, in effetti, l’unica attività commerciale che chiude definitivamente il 31 dicembre. Sempre in piazza Almerico infatti ci sono anche il negozio di pesci e oggettistica orientale “L’Acquario”, aperto da ben 48 anni. La titolare oggi ottuagenaria ma ancora attiva è Maria Passatutto, che alzò la serranda il 4 novembre 1967.

Ha chiuso da una settimana fs anche il negozio di articoli per animali che si trovava dall’altra parte della strada e che era aperto da una ventina d’anni. Più recente, ma pur sempre unico nel suo genere in città è il negozio “Doppio senso”, al piano di sotto rivendita di oggettistica e al piano di sopra sexy shop. Il titolare Cesare Pasin sta cedendo l’attività per motivi familiari e per l’avvicinarsi dell’età pensionabile, ma se non troverà un acquirente anche quella vetrina si spegnerà. «Sposterò il sexy shop sul web» annuncia. Ad oggi, sono quasi un terzo i negozi della piazza già chiusi, che chiuderanno entro l’anno o che rischiano la chiusura.

In diversi commercianti denunciano un livello di affitto e spese condominiali troppo elevate per locali che sentono ormai il peso degli anni. Ma anche il fatto di essere tagliati fuori dalle principali manifestazioni.

Elia Cucovaz

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