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Schio

Chiamate inutili
Soccorso alpino
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Salvataggio del Soccorso alpino sul Pasubio
Salvataggio del Soccorso alpino sul Pasubio
Salvataggio del Soccorso alpino sul Pasubio
Salvataggio del Soccorso alpino sul Pasubio

SCHIO. Hanno chiamato il soccorso alpino per niente e, quando se ne sono resi conto, se la sono letteralmente data a gambe senza nemmeno pagare i caffè che avevano consumato al rifugio Xomo. E ora i soccorritori valutano sei vi sia la possibilità di sanzionare questi escursionisti.

Il tutto accade sulla Strada delle 52 Gallerie, assai frequentata nel periodo estivo e nei fine settimana. Gli esperti addetti del soccorso alpino non lo ammetteranno nemmeno sotto tortura ma è probabile che anche loro, abituati a raggiungere luoghi impervi con ogni condizione senza battere ciglio, si siano innervositi.

 

Nel pomeriggio di venerdì, poco dopo le 17, il 118 ha lanciato l'allarme al soccorso alpino della stazione di Schio. Il motivo della chiamata era il mancato rientro di un escursionista. Con l'uomo che non si trovava più c'erano due amici. Lo avevano perso di vista tra la ventesima e la venticinquesima galleria. Una volta giunti a destinazione al rifugio "Papa" dove pensavano di incrociarlo, non lo avevano trovato ed avevano quindi deciso di rientrare al parcheggio alle 15.45.

Lì, lo hanno atteso inutilmente e, poi, hanno lanciato l's.o.s. L'amico, però, nel frattempo era arrivato autonomamente al rifugio Xomo ed è lì che si è ricongiunto con i suoi due compagni. Se pensate che i tre, una volta assieme, abbiano pensato di avvisare del cessato allarme, state sbagliando. Sono stati i soccorritori a dover chiamare chi li aveva allertati per sapere che la situazione era rientrata nella normalità.

 

Una situazione simile risale a una decina di giorni fa sul sentiero 154 che collega la Val Leogra al rifugio Campogrosso. Stessa dinamica. Gli uomini delle stazioni di Recoaro-Valdagno, con il supporto di quelli di Schio, hanno avviato una ricerca durata tutto il pomeriggio finché l'escursionista vicentino dato per disperso è stato rintracciato: era rientrato a casa senza avvisare. «Andiamo molto volentieri ovunque ci sia bisogno, anche a recuperare un bovaro bernese ferito - spiega il capostazione scledense Luca Nardi -. Oltre a fare appello al buon senso e all'educazione ci sono alcune regole da tenere a mente: avvisare sempre sulla destinazione; restare in gruppo, non improvvisarsi e non sottovalutare mai l'ambiente montano; dotarsi di un equipaggiamento idoneo, cibo ed acqua». 

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