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Piovene Rocchette

Botte e minacce
Mamma denuncia
il figlio 25enne

Un posto di blocco dei carabinieri della Compagnia di Schio
Un posto di blocco dei carabinieri della Compagnia di Schio
Un posto di blocco dei carabinieri della Compagnia di Schio
Un posto di blocco dei carabinieri della Compagnia di Schio

PIOVENE ROCCHETTE. Botte, minacce, liti continue: il giovane figlio sta passando il limite e la mamma chiama i carabinieri. Che intervengono, portano la (temporanea) pace e scoprono che il figlio in casa tiene una decina di grammi di droga.

Così si becca la denuncia per percosse e la segnalazione per le sostanze stupefacenti.

IL DRAMMA. Un dramma familiare quello che si verifica in un alloggio di Piovene Rocchette, famiglia del posto, mamma separata con a carico un figlio di 25 anni, disoccupato da diversi mesi, che si comporta in maniera strana da qualche tempo, litiga, chiede soldi, non sopporta i rimproveri, alza la voce e, purtroppo, anche le mani sulla mamma cinquantenne che già ha i suoi problemi e non gliene servivano altri di questo tenore.

La situazione degenera nei giorni scorsi e la donna non può far altro che avvisare le forze dell’ordine: «Mi minaccia di continuo, mi ha colpita più volte, temo possa degenerare» è quanto racconta ai militari che intervengono durante uno di questi furiosi scontri, separano i due e ne approfittano per perquisire la camera del giovane, intuendo che qualcosa potesse saltar fuori. Ed ecco che nel comodino pescano una bustina con dieci grammi di hashish.

A quel punto scatta la denuncia per percosse nei confronti della genitrice e la segnalazione all’autorità giudiziaria quale assuntore, non essendo stata ritenuta la quantità tale da dover far supporre il reato di spaccio.

Il tutto avviene nella giornata contro la violenza sulle donne che. Le statistiche diffuse dallo Sportello Donna di Schio e relative a buona parte dell’Alto vicentino, dicono che il colpevole della violenza è nell’82% il marito o compagno della vittima, nel 7% un ex, nel 5% un genitore e solo nel 3% un figlio.

LA FUGA. Durante i controlli del fine settimana i carabinieri della Compagnia di Schio hanno denunciato un 29enne di Santorso per essere fuggito all’alt di un posto di blocco lungo la Ss. 350, nel tratto che collega Santorso a Piovene. Si è trattato di una situazione kafkiana. I militari stavano svolgendo un’attività di prevenzione dei reati predatori e quando hanno esposto la paletta si sono visti sfrecciare la Ford Focus che volevano fermare. Così è iniziato l’inseguimento durato pochi minuti. Quando hanno fatto scendere dall’auto il giovane, hanno subito capito che non avevano davanti un potenziale ladro in azione bensì uno che nella serata aveva esagerato con i drink e per questo si era dato alla fuga, temendo il peggio. Infatti il test alcolimetrico ha dato esito positivo con un livello di alcol nel sangue più di quattro volte superiore a quello consentito. Non siamo al coma etilico ma poco distanti. Il giovane rifiuta di sottoporsi al secondo test e non firma il verbale. Però intanto il primo è agli atti e così si becca la denuncia per guida in stato di ebbrezza e per essersi sottratto alla prova, la confisca del veicolo e il ritiro della patente.

I CONTROLLI. Il cap. Vincenzo Gardin, comandante della Compagnia di Schio, sta impiegando una dozzina di uomini ogni pomeriggio e sera nella lotta alla criminalità. Il caso dell’orsiano caduto nel posto di blocco è sintomatico e le sanzioni applicate una conseguenza del controllo ma, come ha ribadito il capitano, i carabinieri non sono fuori per far multe bensì per monitorare gli spostamenti dei presunti delinquenti: «In queste settimane di servizio abbiamo notato un calo dei furti nelle case rispetto al passato - commenta il cap. Gardin. - Se icittadini notano auto o personaggi sospetti, che girano magari in coppia nelle aree residenziali e non sono conosciuti, telefonateci».

Mauro Sartori

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