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Archeologia industriale Premio alla Fabbrica Alta

Un contributo regionale per nuovi eventi alla  Fabbrica Alta.  CISCATO
Un contributo regionale per nuovi eventi alla Fabbrica Alta. CISCATO
Un contributo regionale per nuovi eventi alla  Fabbrica Alta.  CISCATO
Un contributo regionale per nuovi eventi alla Fabbrica Alta. CISCATO

Il percorso di rigenerazione della Fabbrica Alta di Schio si aggiudica il bando regionale “Inn Veneto” per il modo innovativo con cui, grazie all'arte, ha saputo riaprire alla comunità il luogo simbolo della città da anni abbandonato. Il finanziamento, del valore di poco meno di 180 mila euro (179 mila per l’esattezza), porterà nuova linfa al progetto che proseguirà in autunno con un nuovo ciclo di eventi, workshop e residenze artistiche per dare un impulso all’attività dell'antico lanificio. IL BANDO REGIONALE. Su 32 proposte giunte da enti di formazione, da agenzie e da associazioni di categoria, sono stati 14 i progetti, del valore compreso tra 150 e 250 mila euro, ritenuti meritevoli di ricevere il finanziamento di un milione e mezzo di euro complessivo stanziato dall’amministrazione regionale per favorire non solo il rientro dei “cervelli in fuga dal territorio”, ma anche per promuoverne le eccellenze nelle arti e nei mestieri. Tra questi, Schio si è distinta per “FabbricAltra” il percorso di rigenerazione dello storico opificio, che era stato avviato nel maggio 2017, che ha previsto “incursioni” culturali e artistiche per riportare la Fabbrica abbandonata al centro dell’attenzione della comunità locale. Il bando regionale, infatti, prevedeva tre linee progettuali: una rivolta alla “circolarità dei cervelli”, con l’obiettivo di favorire la creazione di reti e di processi di “contaminazione” da parte di start up innovative; una, invece, denominata “Idee per il Veneto” che mirava a stimolare la produzione di progetti e prototipi di business nel campo dell’innovazione sociale; e infine una dedicata a promuovere “eccellenze nelle arti e nei mestieri”, cioè progetti innovativi a sostegno dello sviluppo creativo e artistico del Veneto, favorendo sia il recupero di “luoghi del lavoro” e di contenitori di “memoria storica”, sia di progetti e percorsi di scambio con realtà estere, in modo di innescare processi di innovazione e anche di “contaminazione” scientifica, imprenditoriale e tecnica. LA “FABBRICALTRA”. Coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia-dipartimento di Management, per conto del Comitato tecnico scientifico per la rigenerazione della Fabbrica Alta con il Comune di Schio e la Fondazione teatro Civico, il progetto è stato avviato nel maggio 2017 in seguito all'analisi del contesto promossa con l'intento di definire delle linee guida per il futuro del manufatto che ha portato alla conclusione preliminare ma cruciale “Non si restaura il corpo della Fabbrica se prima se non si è capito quale anima potrà avere”. Per avvicinare nuovamente la comunità all'opificio il team di esperti, coordinato da Fabrizio Panozzo docente dell'università Ca' Foscari, ha lavorato sulla sua visibilità affinché gli scledensi tornassero a percepirlo come un luogo vivo attraverso spettacoli teatrali, conferenze, performance artistiche e musicali che hanno coinvolto non solo creativi stranieri e italiani, ma anche studenti, professionisti, imprenditori e associazioni locali per attivare idee, proposte, energie per la sua rivitalizzazione. IL FUTURO. «Con questo bando la Regione ha dato un bel segnale per il recupero della memoria storica del territorio e l'innovazione sociale. La specificità del lanificio e la sua importanza per Schio sono stati determinanti per l'assegnazione del finanziamento che ci consentirà di proseguire le attività avviate l'anno scorso per offrire alla comunità l'opportunità di vivere la Fabbrica Alta attraverso lo sguardo innovativo di artisti e creativi sia stranieri che locali - spiega Fabrizio Panozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico per la rigenerazione della Fabbrica -. A ottobre inizieremo un nuovo ciclo di eventi che fino al 2019 coinvolgeranno artisti di fama internazionale in residenze che, grazie a questi fondi, potranno durare due mesi». Sul futuro utilizzo dell'edificio Panozzo conclude: «Tocca a Schio capire come viverlo: abbiamo ricevuto molte idee dai privati, ma l'auspicio è che quest'anno anche il mondo dell'imprenditoria e della finanza possa contribuire con qualche proposta». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

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