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Pressione fiscale in aumento nell’Ovest

Il rapporto sulla fiscalità locale un appuntamento annuale diventato significativo per le imprese. A. MAS.I curatori  della pubblicazione di Confindustria Vicenza all’incontro
Il rapporto sulla fiscalità locale un appuntamento annuale diventato significativo per le imprese. A. MAS.I curatori della pubblicazione di Confindustria Vicenza all’incontro
Il rapporto sulla fiscalità locale un appuntamento annuale diventato significativo per le imprese. A. MAS.I curatori  della pubblicazione di Confindustria Vicenza all’incontro
Il rapporto sulla fiscalità locale un appuntamento annuale diventato significativo per le imprese. A. MAS.I curatori della pubblicazione di Confindustria Vicenza all’incontro

Nel 2016 rallenta la crescita della pressione fiscale nelle industrie vicentine. A dispetto dell’Ovest dove invece si registra un leggero aumento. E Arzignano si conferma il territorio nel quale la tassazione è più alta. È questa la fotografia presentata ieri pomeriggio agli amministratori locali nella sede di Confindustria a Montecchio dove sono stati illustrati i risultati dell’annuale rapporto sulla fiscalità nei 121 comuni della provincia di Vicenza e in particolare nei 22 Comuni del raggruppamento. Preso in esame anche l’impatto sulle aziende da parte della Iuc, l’imposta unica comunale che in sé racchiude Imu, Tari e Tasi.

Lo studio, in particolare, ha preso in analisi i capannoni di 5 mila metri quadrati e gli uffici da 500 metri quadri. I risultati hanno mostrato che, rispetto al 2015, la Iuc riguardante gli stabili industriali è aumentata mediamente di circa lo 0.16%. In particolare è stata incrementata in 11 Comuni, è diminuita in 7 ed è rimasta invariata in 4.

Montorso è il paese in cui si è registrata la crescita maggiore, rispetto al 2015, riguardo ai capannoni con un più 2.9%, seguito da Chiampo (+ 0.7%) e Brendola (+ 0.5%). Le riduzioni più consistenti, invece si sono registrate a Brogliano meno 0.73%, Alonte meno 0.49% e Montecchio meno 0.42%.

Il gettito medio sugli stabili insediati nell’Ovest è stato pari a 20.990 euro e il 45% dei Comuni si colloca al di sopra della soglia provinciale. La tassazione più bassa, ad Altissimo, è invece di 15.365 euro. Mentre la più alta, ad Arzignano, ammonta a 27.343 euro. In particolare, come nel 2015, circa il 32% dei Comuni applica una tassazione compresa tra 15 mila e 20 mila euro, circa il 45% si colloca nella fascia tra 20 mila e 22 mila e il 23% si colloca nello scaglione più elevato tra 22 mila e 28 mila. Tra i Comuni di maggiori dimensioni, come Lonigo, Arzignano e Valdagno, sempre in confronto allo scorso anno, si registrano incrementi che si aggirano fra il 22 e 24% eccetto la città leonicena dove è rimasta invariata.

Anche per quanto riguarda gli uffici la pressione fiscale è lievemente aumentata nell’Ovest attestandosi, in media, sullo 0.1%. Nogarole si conferma il Comune in cui la tassazione è più bassa, preceduto da San Pietro Mussolino e Gambellara. Mentre nella città del Grifo è maggiore, seguita da Crespadoro e Lonigo.

Sempre rispetto allo scorso anno, l’imposta riguardante gli uffici è aumentata in 11 Comuni, diminuita in 7 e rimasta variata in 4. Mediamente l'aliquota complessiva di Imu e Tasi è pari a quella dell’anno precedente, di circa il 9.9 per mille. A Nogarole è di 4.763 euro mentre ad Arzignano ammonta a 7.307 euro.

«Si è trattato di un lavoro impegnativo - hanno osservato Marco Meloncelli, responsabile area fiscale di Confindustria Vicenza e Piergiorgio Mondini curatore dell'indagine - ma è un’attività importante e strategica perché consente una possibilità di confronto molto utile, cercando di dare supporto all’attività degli amministratori comunali. Ad esempio è possibile abbassare l'Imu e alzare la Tasi dal momento che la prima è deducibile al 20% mentre la seconda al 100%»..

«L’obiettivo del rapporto è vedere, negli anni, lo sviluppo delle scelte delle Amministrazioni per quanto riguarda la tassazione - ha aggiunto Silvia Bravo presidente del Raggruppamento Ovest Vicentino di Confindustria Vicenza -, evidenziare le criticità e dare, eventualmente, dei suggerimenti. Ovviamente un Comune più attrattivo da un punto di vista produttivo lo diventa anche da quello residenziale. Agendo su varie leve si può riuscire da una parte far risparmiare le imprese e dall’altra consentirebbe ai Comuni di poter trattenere un maggior gettito». A.F.

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