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A Montecchio Maggiore

Pedemontana
Sequestrato
il cantiere

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Il sequestro a Montecchio Maggiore
Il sequestro a Montecchio Maggiore
Il sequestro a Montecchio Maggiore
Il sequestro a Montecchio Maggiore

MONTECCHIO MAGGIORE. I carabinieri forestali e l'Arpav hanno sequestrato a Montecchio Maggiore il materiale proveniente dallo sbancamento delle rampe di uscita della Sp246 costruita all'inizio del secolo, per far spazio alle complanari della Pedemontana. 

 

Nell'ottobre del 2015 il senatore del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e la consigliera comunale di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni avevano formalizzato un esposto sulla situazione. «Le analisi - spiegano i consiglieri regionali veneti del Movimento 5 Stelle - dimostrano che si tratta di scarti di fonderia, utilizzati presumibilmente per creare il sottofondo stradale dell'intera tangenziale di Montecchio. Finalmente, dopo oltre due anni, i carabinieri forestali e l'Arpav hanno sequestrato le terre nere».

 

«Ricordiamo solo - avvertono i consiglieri - che se il deposito di rifiuti in cantiere supera l'anno viene automaticamente ritenuto come stoccaggio abusivo. E diventa quindi un reato, punibile anche con la reclusione. Vorremmo capire a questo punto come mai nessuno ha segnalato questo deposito di materiali contaminati e soprattutto ci chiediamo dove sia andato a finire il percolato».

 

«Cosa è stato rilasciato nella falda? - chiedono quindi i 5 Stelle -. La falda in quel tratto è molto alta, e questa situazione desta una grande preoccupazione, anche perché va a sommarsi alla vecchia discarica interrata che è stata inglobata nei lavori della Pedemontana sempre qui a Montecchio. Vogliamo delle risposte, e le vogliamo subito».

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