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Orientamento al lavoro Sei milioni per i giovani

Sala gremita in villa Cordellina per conoscere i nuovi progetti della Regione per la scuola. COLORFOTO
Sala gremita in villa Cordellina per conoscere i nuovi progetti della Regione per la scuola. COLORFOTO
Sala gremita in villa Cordellina per conoscere i nuovi progetti della Regione per la scuola. COLORFOTO
Sala gremita in villa Cordellina per conoscere i nuovi progetti della Regione per la scuola. COLORFOTO

La Regione investe sui giovani aiutandoli ad orientarsi in maniera efficace nel mondo del lavoro, nelle nuove professioni e a scegliere il futuro. Si chiama “#Orientati” il progetto messo in campo da palazzo Balbi, che avrà durata di tre anni con un finanziamento di sei milioni di euro. Si snoderà attraverso una serie di iniziative per facilitare l’orientamento degli studenti sia delle medie che le superiori, comprese le formazioni professionali, ma anche i giovani, al di sotto dei 25 anni, che non hanno proseguito gli studi e non lavorano. Il percorso è stato presentato ieri a Montecchio Maggiore in villa Cordellina a dirigenti scolastici, insegnanti, centri di formazione e di orientamento. Attualmente il 6.9 % dei ragazzi veneti non prosegue gli studi, è la percentuale più bassa in Italia e fra le più basse in Europa, sono il 17% i giovani che non studiano né lavorano. Numeri che testimoniano anche lo smarrimento e l’indecisione al momento di scegliere il percorso scolastico, sia per le scuole superiori o indirizzo universitario. In tutta la Regione sono oltre 373 mila gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e 72.780 i disoccupati che non hanno compiuto 25 anni. Il progetto “#Orientati” è stato illustrato da Massimo Marzano Bernardi, responsabile della direzione regionale formazione e istruzione. L’intento è implementare un sistema integrato di orientamento, che metta insieme istruzione, formazione e lavoro. «E che faciliti l’accesso ai servizi, rafforzi la qualità – ha detto – e coinvolga i giovani ma anche le loro famiglie». Anche l’assessore regionale al lavoro e all’istruzione, Elena Donazzan, ha posto l’accento sul coinvolgimento e sul fare rete: «Sappiamo che la realizzazione di una persona nasce da un buon orientamento e la persona sarà il centro di tutto. L’orientamento non può essere improvvisazione nè può essere fatto ogni tanto. È un sistema che mette in relazione scuola, famiglia e mondo del lavoro. In questi tre anni ci confronteremo su nuovi metodi perché non c’è un solo luogo per la formazione». Il percorso si svilupperà con l’appoggio dell’ufficio scolastico regionale. «Ogni anno - ha precisato il direttore generale, Daniela Beltrame - sono 41 mila gli studenti di terza media che devono fare la scelta per il successivo percorso scolastico e altrettanti i ragazzi che, dopo il diploma, devono scegliere fra università o altri percorsi. Il ruolo della scuola è quello di aiutarli». Sono intervenuti l’esperta di orientamento, Cristina Zaggia e il direttore di Veneto Lavoro, Tiziano Barone. Santo Romano, direttore dell’area capitale umano e cultura della Regione, ha illustrato le attività sostenute dal progetto. «Verranno organizzati laboratori di rete, sportelli e servizi di autovalutazione, giornate di orientamento e servizi di informazione e consulenza specialistica, rivolti a 107 mila giovani». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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