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Il turismo vola alle Priare Grotte e castelli per 5 mila

Una delle visite turistiche guidate proposte dalla Pro loco alle Priare.  A.F.Figuranti ricreano un momento dell’attività del “priaro”.  A.F.
Una delle visite turistiche guidate proposte dalla Pro loco alle Priare. A.F.Figuranti ricreano un momento dell’attività del “priaro”. A.F.
Una delle visite turistiche guidate proposte dalla Pro loco alle Priare.  A.F.Figuranti ricreano un momento dell’attività del “priaro”.  A.F.
Una delle visite turistiche guidate proposte dalla Pro loco alle Priare. A.F.Figuranti ricreano un momento dell’attività del “priaro”. A.F.

Le Priare, cuore del turismo di Montecchio Maggiore. Sono aumentati del 70%, nel giro di un anno, i visitatori paganti per vedere le grotte, posizionate sotto il castello di Giulietta, e la vicina rocca Montecchi, accompagnati dai ciceroni della Pro loco Alte-Montecchio. In otto mesi di apertura (nella stagione invernale il complesso ipogeo viene infatti chiuso alle visite) sono stati 5.175 i biglietti venduti contro i 3.049 dello scorso anno. Insomma una media di 650 visitatori al mese ma il numero è sicuramente più alto dal momento che, ad esempio, i bambini entrano gratis o anche c’è qualcuno che decide di visitare il castello di Romeo senza accompagnatori. La città castellana e la sua storia, antica e recente, piace molto ai turisti che ogni domenica arrivano anche da fuori regione per visitare i colli, il museo e villa Cordellina e per partecipare ai diversi appuntamenti organizzati dalla Pro loco. La scorsa settimana, ad esempio, in centinaia hanno assistito allo spettacolo “Il tempo scandito dalla raccolta dell’acqua” rappresentato proprio all’interno delle grotte artificiali, mentre sono stati ben 500 i turisti che qualche mese fa sono arrivati fino al complesso ipogeo durante la giornata del turismo diffuso. Oltre a visitare i diversi siti è stato possibile osservare la rappresentazione della vita del priaro, quando le grotte venivano utilizzate per l’estrazione della pietra di Vicenza e usata per abbellire numerosi edifici palladiani della provincia. Grotte che ebbero comunque, nel passare dei decenni, numerosi utilizzi da rifugio durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale a fungaia. Il complesso è stato riaperto al pubblico una decina di anni fa, dopo essere stato sistemato e reso sicuro per le visite. «Siamo soddisfatti di come è andata la stagione - osserva la vicepresidente della Pro loco, Ornella Vezzaro -. Abbiamo aperto le Priare alla fine di febbraio e alcuni mesi dopo anche il castello, che era chiuso per lavori di ristrutturazione. Avere accompagnato il 70% in più di visitatori nelle nostre colline tra castelli e Priare ci riempie di orgoglio. Molti i gruppi di turisti che arrivano da fuori zona, per passare la giornata in città». E prosegue: «La grande sorpresa sono stati i ragazzi dei centri estivi, che nell’estate appena passata hanno voluto visitare i nostri siti, percorrendo a piedi i sentieri che dal centro di Montecchio arrivano alle Priare e al castello». Per concludere in bellezza una stagione turistica scoppiettante l’associazione ha deciso di festeggiare i visitatori. Oggi, ultimo giorno di visite, i turisti che arriveranno alle Priare saranno accolti dai ciceroni, che per l’occasione vestiranno i costumi medioevali, verrà servito a tutti uno spuntino e si potrà brindare con il durello e poi caffè e cioccolata calda. «Riapriremo la stagione a febbraio con grandi novità – conclude Vezzaro -. Vogliamo proseguire il percorso di promozione del territorio iniziato tre anni fa, con la convinzione che tutto il bello che c’è a Montecchio vada assolutamente valorizzato e soprattutto visto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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