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Due maxi gru, decolla il nuovo ospedale

Le due gru svettano nel cantiere del nuovo ospedale di Montecchio. FOTOSERVIZIO TROGUUno scorcio del cantiere
Le due gru svettano nel cantiere del nuovo ospedale di Montecchio. FOTOSERVIZIO TROGUUno scorcio del cantiere
Le due gru svettano nel cantiere del nuovo ospedale di Montecchio. FOTOSERVIZIO TROGUUno scorcio del cantiere
Le due gru svettano nel cantiere del nuovo ospedale di Montecchio. FOTOSERVIZIO TROGUUno scorcio del cantiere

Ora ci sono anche le gru. Finalmente. Sono state appena montate. Svettano nel cielo imbronciato di Montecchio. Gemelle di diversa statura. La prima, gigantesca, è alta 70 metri, la seconda 40, e sono pronte a muovere i loro lunghi tentacoli di acciaio. Dominano il cantiere, l’area ospedaliera, un’ampia fetta di panorama. Si scorgono in lontananza. In questo momento, in provincia di Vicenza, sono le più alte in assoluto. Il dg Giovanni Pavesi, che è riuscito a togliere il cantiere dalle sabbie mobili in cui era rimasto paralizzato per la spinosa vicenda-Guerrato, non nasconde la soddisfazione. «Adesso si può davvero dire che la costruzione sta entrando nella piena operatività e che ogni giorno vedremo crescere un pezzo alla volta il nuovo ospedale. Abbiamo recuperato bene dopo quella che è stata una vischiosa situazione d’impasse, e ora guardiamo con fiducia al prosieguo dei lavori. Sono contento per la gente, per i Comuni, per l’Ulss. Basta con gli intoppi. C’è solo da andare avanti rapidamente secondo la tabella di marcia». L’opera, come si ricorderà, è partita con il piede sbagliato. Un iter parecchio tormentato. Prima i ritrovamenti archeologici. Poi il contenzioso con l’impresa Guerrato, che, in prima battuta, si era aggiudicata la gara d’appalto, prendendo possesso del cantiere a maggio del 2016. Da allora si sono persi oltre 2 anni. Il contratto è stato risolto nel settembre del 2017 e poi i lavori, 3 mesi dopo, sono stati affidati alla Cmb, che si era piazzata seconda all’apertura delle buste e ha preso in consegna definitiva il cantiere a giugno di quest’anno. Progettato dall’architetto Luisa Fontana, che è pure responsabile dell’ufficio di direzione lavori, l’ospedale di Arzignano-Montecchio, per molti aspetti unico e innovativo nel concept e nell’organizzazione degli spazi, avrà forma circolare e si svilupperà per aree assistenziali omogenee ed intensità di cure. In questo momento si sta completando la fase di pre-costruzione, realizzando il bypass che consentirà di demolire la vecchia fognatura per spostare la nuova all’esterno del sedime dell’edificio. Già realizzati i parcheggi sostitutivi e il gruppo frigo per eliminare i vecchi cunicoli dell’acqua refrigerata che interferivano con lo scavo. Fra l’altro, secondo gli studi eseguiti, non si dovrebbero rinvenire altri reperti archeologici, per cui si potrà scavare fino a una profondità di 10 metri, che è la quota da cui si cominceranno a gettare le fondazioni. L’intento è di arrivare per fine anno al grezzo sia del piano interrato e sia del seminterrato. Il piano di avanzamento lavori prevede 2 step. «Contiamo - spiega Pavesi - di attivare parzialmente il primo stralcio fra 2 anni e mezzo nella primavera del 2021. Potranno funzionare subito le chirurgie e gli ambulatori medici. Il secondo stralcio conterrà tutta la sezione radiologica. Il nuovo ospedale interamente completato lo vedremo fra 4 anni, nel 2022». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Franco Pepe

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