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Dal mercato ai social Il “leon” re dei dibattiti

Il leone fa discutere. A Montecchio Maggiore è uno dei temi più dibattuti da quando il Comune ha deciso di installare, nella futura rotatoria di viale Europa di fronte alla Fiamm, il simbolo del Veneto. A partire dai social dove l’argomento ha trovato sostenitori e detrattori. In una lunga discussione è come se i castellani si fossero messi a sedere in un ideale tavolo di confronto, dove ognuno ha detto la sua. Per alcuni meglio scegliere un simbolo che rispecchi più Montecchio, come la Cordellina o Romeo e Giulietta o anche un’antica fontana tutti ritenuti consoni alla storia del territorio, oppure utilizzare il finanziamento in altre opere ritenute più utili per la città. Non sono mancate proposte ironiche come un presepe su base leonina, una pecora o, se leone deve essere, magari più snello scordandosi momentaneamente che l’iconografia del “leon” è ben precisa. Ma c’è anche chi ha addirittura suggerito un referendum, come accadde negli anni Settanta per il cavallo di Alte soprannominato “Furia”, e un concorso di idee “per coinvolgere tutti”. Qualcuno si è spinto agli estremi affermano che a votare un’eventuale consultazione dovrebbero essere solamente i nati e ancora residenti in città. Proposta che è stata bocciata sul nascere dato che dal 1987 il reparto maternità dell’ospedale venne trasferito ad Arzignano. Coloro che, invece, approvano il progetto difendono senza se e senza ma l’idea, ritenendo che tutti i veneti devono sentirsi orgogliosi del leone marciano e lo paragonano ai Quattro Mori, la bandiera della Sardegna, che viene sventolata in ogni dove non solo nell’isola ma in tutta Italia. Del leone marciano si parla pure al mercato settimanale, fra un caffè, uno sguardo ai banchi e una letta al giornale. «A me l’idea piace – afferma Romano Folco – rappresenta la storia che non va mai dimenticata e trovo giusto che anche Montecchio ci sia». Inevitabile anche che si discuta sul fatto che una scultura sia stata posizionata poco tempo fa a Trissino e a breve anche ad Arzignano. «È una bella iniziativa – osserva Claudia Dandi – spero però che non si tratti di una scultura troppo grande». Pollice in su al progetto anche per Suif Elalami di nascita marocchina con passaporto italiano e veneto d’adozione: «Trovo che il leone del Veneto sia molto bello e poi mi piace questo simbolo, mi piace l’idea di posizionarlo nella rotatoria». Il “mi piace” arriva anche dai giovani come Nicole Valda e Priscilla Pozza: «Come abbiamo il rondò del cavallo – chiosano – domani avremo quello del leone». Pure lo storico Nevio Zanni approva il manufatto. «Dato che parliamo del simbolo del Veneto – dichiara – io proporrei che il leone avesse maggiore visibilità in una rotatoria più grande come quella che c’è sempre in viale Europa, all’incrocio con viale Del Lavoro. E nella nuova installerei un qualcosa che riguardi appunto la Fiamm per ricordare l’apporto che questa azienda storica ha dato al nostro territorio». Stessa idea avuta anche da Agostino Pilati, ex vicesindaco, che in una lettera aperta al Comune suggerisce, invece di realizzarne uno nuovo, il trasferimento del leone che si trova in piazza Duomo nel nuovo rondò e, al suo posto, installare lo stemma comunale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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