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«Con la Rurale si fa welfare vero»

Gli ospiti della tavola rotonda con il direttore de Il Giornale di Vicenza, Luca Ancetti.  COLORFOTOIl pubblico presente al cinema San Pietro a Montecchio
Gli ospiti della tavola rotonda con il direttore de Il Giornale di Vicenza, Luca Ancetti. COLORFOTOIl pubblico presente al cinema San Pietro a Montecchio
Gli ospiti della tavola rotonda con il direttore de Il Giornale di Vicenza, Luca Ancetti.  COLORFOTOIl pubblico presente al cinema San Pietro a Montecchio
Gli ospiti della tavola rotonda con il direttore de Il Giornale di Vicenza, Luca Ancetti. COLORFOTOIl pubblico presente al cinema San Pietro a Montecchio

Giorgio Zordan Piccolo può ancora essere bello. Basta stare al passo con i tempi, interpretandone ed adeguandosi ai cambiamenti. Il tutto senza perdere di vista le proprie radici. Come riesce a fare la Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola e le sue sorelle del credito cooperativo. Sono passati 115 anni dalla sua fondazione, ma lo statuto è rimasto invariato. E l’articolo 2 continua a recitare che la «Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune». LA COMUNITÁ. E proprio da questi principi ispiratori è iniziato, dopo l’introduzione di Luca Ancetti, direttore del Giornale di Vicenza chiamato a fare da moderatore, il convegno dal titolo "Comunità locale e mondo globale. Cambiamenti e opportunità" tenutosi al cinema-teatro San Pietro a Montecchio. Una tavola rotonda, a margine dell’assemblea annuale, organizzata dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola per interpretare il contesto socio economico in cui viviamo, per individuare le opportunità che la globalizzazione può offrire ad imprenditori e famiglie. «Qui siamo nati e cresciuti. Quanto raccogliamo – ha detto il presidente dell'istituto bancario, Gianfranco Sasso -lo impieghiamo sul territorio, facciamo welfare territoriale. Più si crea valore economico, più si crea valore sociale. Ci siamo ritrovati sotto l’ombrello della globalizzazione, chi lo ha capito in tempo è rimasto in piedi. Nostro compito è quello di dare assistenza e supporto a queste imprese per poter andare sui mercati internazionali. La raccolta è il punto di partenza, la nostra mission è dare servizi». In un momento in cui in territorio porta sulla schiena la pesante eredità del crac delle due popolari venete, la parola d’ordine è credibilità e fiducia. FIDUCIA. «La fiducia - ha spiegato il sociologo Daniele Marini, docente dell'università di Padova – è alla base dell’economia. E’ un tesoro che si crea con continue azioni e che va dimostrata continuamente. Senza fiducia non c’è coesione. I consumi non decollano? E’ perché non c’è fiducia, c’è incertezza». Un mondo che in pochi anni è radicalmente cambiato. «Molte sono state le imprese – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Vicenza, Vincenzo Bonomo - che a causa della crisi hanno chiuso, ma gli occupati ora sono gli stessi Questo vuol dire che chi ce l’ha fatta si è ingrandito. Oggi con l’avvento della digitalizzazione, associazioni di categoria e banca devono far crescere la cultura imprenditoriale». E le banche di credito cooperativo hanno solidi pilastri su cui poggiano. «Siamo unici. Mi aspetto che le Bcc – ha precisato Ilario Novella, presidente della Federazione Veneta Bcc/Cra - continuino a fare le banche del territorio. Con cortesia, sorriso e umanità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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