<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Commercio liberalizzato «Opportunità di rilancio»

Via Stazione ad Alte, una zona che l’amministrazione comunale pensa di rivitalizzare.   ARCHIVIO
Via Stazione ad Alte, una zona che l’amministrazione comunale pensa di rivitalizzare. ARCHIVIO
Via Stazione ad Alte, una zona che l’amministrazione comunale pensa di rivitalizzare.   ARCHIVIO
Via Stazione ad Alte, una zona che l’amministrazione comunale pensa di rivitalizzare. ARCHIVIO

Montecchio Maggiore “liberalizza” l’apertura di bar e ristoranti. A sette anni dall’entrata in vigore del regolamento comunale che stabiliva dei criteri fissi per l’apertura di locali pubblici come bar, ristoranti, pizzerie e tavole calde, l’Amministrazione ha deciso di abrogarlo. Una decisione, come spiega il vicesindaco e assessore al commercio, Gianluca Peripoli, presa per dare respiro e nuove occasioni sia al commercio che dell’occupazione. «In particolare – dice – per Alte che offre molti spazi per insediamento di nuove attività». PIANO COMMERCIO. La scelta del Comune di dotarsi nel 2011 di uno strumento di programmazione era derivata dalla normativa regionale che disciplinava le attività che somministravano alimenti e bevande, in seguito alla direttiva europea “Bolkestein” che liberalizzava il mercato. «All’epoca la Regione dava facoltà ai Comuni di scegliere se liberalizzare completamente o mettere in campo un piano seguendo dei parametri fissati da Venezia – ricorda l’assessore -. Noi avevamo optato per quest’ultima opzione. Decidendo di regolamentare le nuove aperture, volevamo preservare quelle già presenti». Montecchio è stato suddiviso in cinque zone: Alte Ceccato, piazze Carli-Fraccon, centro, area artigianale e industriale e il territorio restante. Di ogni zona era stato tracciato un profilo seguendo dei criteri fra cui il numero di abitanti, le caratteristiche del territorio, la sostenibilità ambientale, i flussi di traffico, la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico. Per ogni area era stato valutato se era possibile avviare nuovi locali. Un regolamento superato vista la congiuntura economica che da sette anni ha colpito tutti i campi, e in particolare il commercio. LIBERALIZZAZIONE. «Negli ultimi anni sono cambiate molte cose a causa della crisi – ammette Peripoli – e tutti sappiamo quante sono state le difficoltà per gli operatori. Soprattutto nella zona di Alte sarà l’occasione per dare un input per rivitalizzare con nuove attività». Una risposta concreta dunque alla ripresa che si riaffaccia, considerato che in municipio sono giunte, nell’ultimo periodo, diverse richieste per aprire bar, ristoranti e pizzerie. «Abbiamo anche osservato da vicino Comuni simili a noi come Schio, Valdagno, Arzignano e Thiene, dove la liberalizzazione è già in atto – dichiara Peripoli - e abbiamo pensato che era tempo di applicarla anche a Montecchio». La proposta verrà presentata nella commissione consiliare Statuto e Regolamenti e poi passerà il vaglio del Consiglio. NOVITÀ. Il Comune sta anche studiando un indirizzo per le attività artigianali che si occupano di cibo da asporto come rosticcerie e locali take away, è il caso di pizzerie e gelaterie. «Stiamo valutando l’idea di dare a questi locali la facoltà di posizionare davanti all’attività uno o due tavolini - conclude il vicesindaco -. I clienti potrebbero fermarsi a consumare il cibo appena acquistato. Ovviamente, in questo caso, non si potrà fare alcun servizio al tavolo vista la tipologia dei locali in questione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

Suggerimenti